Sulla polemica relativa ai costi della politica il segretario generale provinciale della Uil replica al Presidente della Provincia, Fabio Melilli, e al sindaco di Rieti, Giuseppe Emili.
"Non è assolutamente intenzione della UiL fare antipolitica o cadere nella trappola del qualunquismo, anche perché la Uil si è sempre distinta per aver condiviso e sostenuto battaglie sui diritti civili. Per questo motivo rispediamo al mittente le accuse che ci vengono mosse".
Con queste parole il segretario provinciale della Uil di Rieti, Alberto Paolucci, replica al presidente della Provincia, Fabio Melilli, e al sindaco di Rieti, Giuseppe Emili, che hanno accusato il sindacato di fare “antipolitica” con la pubblicazione delle spese delle pubbliche amministrazioni di Rieti.
"Ad ogni buon conto – prosegue Paolucci – segnaliamo che la fonte della nostra ricerca è una fonte pubblica e verificabile. I dati che sono stati diffusi sono stati reperiti dai siti internet delle pubbliche amministrazioni e dal sito del Ministero dell’Interno Sezione Finanza Locale-Sottogruppo Certificati Consuntivi. Il nostro non è un attacco né al presidente Melilli né al sindaco Emili né alla politica locale, piuttosto si tratta di un’opera di documentazione sui costi della pubblica amministrazione. Spese che, com’è noto, finiscono per pesare sulle tasche dei cittadini".
La Uil ha avviato una campagna a livello nazionale per la riduzione dei costi della politica, partendo da un’opera di monitoraggio che ha riguardato tutte le pubbliche amministrazioni italiane. Ci teniamo a precisare che, anziché piccate risposte, avremmo gradito che i nostri amministratori pubblici avessero dimostrato di aver recepito il messaggio che abbiamo voluto lanciare con la nostra campagna.
Per rendere ancora più chiara l’intenzione della Uil, il segretario provinciale Alberto Paolucci ha deciso di diffonde parte dei dati inviati dall’osservatorio nazionale del sindacato e ricavati dalle fonti sopra citate.
"Il riformismo all’italiana – conclude Paolucci – cioè quello che vuole le riforme per gli altri e non per se "stessi, è un riformismo che non ci interessa. Non è solo il singolo cittadino che deve fare dei sacrifici come già fa. Da una politica intelligente ci saremmo attesi maggiore attenzione. Lungi da noi l’idea di accusare qualcuno di mala gestione, ma da quel qualcuno ci saremmo aspettati una risposta di autoregolamentazione e di riduzione di agi e privilegi, così purtroppo non è stato. Ne prendiamo atto e proprio per questo continueremo.
Ci tengo, infine, a sottolineare che né alla Uil né al sottoscritto è pervenuto nessun elenco dei consulenti e degli incarichi esterni dati dalle pubbliche amministrazioni locali".