Mancano ormai solo pochi giorni al Natale e, quello 2013, per i lavoratori reatini potrebbe essere ricordato come uno dei più neri mai vissuti. A rendere angosciante è l’attesa dei cassaintegrati che attendono il rinnovo del Prestito sociale.
La riflessione è del Segretario generale della Camera Sindacale della Uil, Alberto Paolucci, quando, a distanza di poco più di 500 giorni dal Primo maggio del 2012, che vide dal palco della festa nazionale dei lavoratori la UIL, insieme ai sui segretari nazionale e provinciale, invocare “Lavoro, dignità e sviluppo.
“Da li a poco nel reatino la situazione lavorativa e il mercato ad esso legata è precipitata. Solo pochi giorni fa, in occasione della manifestazione dei lavoratori dell’azienda trasporti di Genova, il Cardinal Bagnasco ha dichiarato che non c’è dignità per l’uomo senza lavoro. Una posizione dura che tuttavia, come organizzazione sindacale, non possiamo far altro che condividere: il nostro territorio subisce quotidianamente continue aberrazioni lavorative, la decadenza sociale è dietro l’angolo, la città è lacerata dalle silenziose urla di dolore dei lavoratori che, uno dopo l’altro, stanno perdendo il loro lavoro e, quindi, avvertono la sensazione della perdita di dignità, costretti a dover convivere con le continue privazioni che devono soffrire le proprie famiglie e, soprattutto, i propri figli. E’ necessario, dunque, che coloro i quali, oggi, possono intervenire per permettere ai lavoratori reatini di riappropriarsi della propria vita facciano il possibile. Mi riferisco all’ente Provincia, al Comune, alla Cariri, alla Camera di Commercio di Rieti e alla Fondazione Varrone, agli ideatori e i firmatari, del Prestito sociale per i lavoratori in cassa integrazione. Si tratta di un’iniziativa lodevole che, per quanto, purtroppo, rappresenti solo un lumicino in fondo al tunnel della disoccupazione che, tuttavia, permette loro di orientarsi in cerca del riscatto. In tutto questo, un appunto, non possiamo non farlo: l’esclusione da questo “gruppo di lavoro” del Sindacato, unico soggetto che monitora costantemente la situazione lavorativa reatina. Ora, lo sforzo, è quello di offrire a questi lavori (costretti a sottostare ai ciclopici tempi di attesa dell’Inps per poter percepire ciò che permette loro di vivere dignitosamente, a fronte di aziende in difficoltà che non possono permettersi alcun anticipo della cassa integrazione), la garanzia del rinnovo del fondo sociale, in scadenza al 31 dicembre, per poter riaccendere in loro una speranza, per dare la forza per continuare a correre nel tunnel quando la luce è ancora lontana, per restituire la dignità ai lavoratori e per evitare la lenta agonia dei caduti in questa guerra senza eroi”.