I dati che stanno emergendo con continuità sullo stato in cui versa il Mezzogiorno , mettono a nudo tutti i problemi passati e attuali legati allo sviluppo, in particolare quello Reatino.
Alla luce di questi dati è indispensabile, quanto mai urgente, mettere in moto tutti i processi per assicurare il tema della selettività e strategicità degli interventi, della qualità della progettazione, della qualità e velocità della spesa, della concentrazione delle risorse.
In questo contesto è prioritario un forte impegno nazionale a favore del Mezzogiorno e soprattutto allo sviluppo della nostra Provincia, in quanto una migliore riprogrammazione degli interventi e delle risorse contribuirebbe in modo significativo a ridurre il divario fra il nostro territorio ed il resto del Paese. La priorità è la qualità della spesa e, non solo la quantità, con un forte coordinamento con le politiche ordinarie mirate soprattutto al contrasto dell’illegalità e del lavoro sommerso.
Non si può certamente assistere passivamente, come fatto nel passato, quando i Fondi Europei e del FAS, nella migliore delle ipotesi, sono stati spesi in oltre 300 mila (!) progetti. Senza contare il fatto che mentre da una parte si reclamano maggiori risorse, dall’altra, ad oggi, secondo nostre elaborazioni, su 26,6 Miliardi di Fondi Comunitari spendibili nel Mezzogiorno per il periodo 2007-2010, ancora ne devono essere impegnati il 78,4% e spesi oltre l’89,1%, a fronte delle Regioni del Centro-Nord dove deve essere impegnato ancora il 52,5% e speso il 79,5%.
Per cui le priorità su cui concentrare gli sforzi alle debolezze del nostro territorio reatino, sono, le grandi infrastrutture strategiche ed il lavoro,spingendo al massimo affinchè le risorse per la Salaria, Turanense e Rieti Terni,siano certe realmente spese e spendibili, favorendo così una nuova e buona occupazione,sapendo che è indispensabile che tutti facciano la loro parte con scelte coraggiose,incominciando a trovare un imprenditore che dia sviluppo e solidità alla Ritel.
Le Istituzioni concentrando le risorse del FAS che, anziché essere utilizzate per il ripiani dei disavanzi della sanità, potrebbero essere destinate a un più ampio credito d’imposta occupazione nel Mezzogiorno, condizione imprescindibile per una NO TAX AREA.
E’ questa la sfida che