Nell’augurare buon lavoro al nuovo premier e alla sua squadra di governo, come primo cittadino di Amatrice, spero che la nostra città e la nostra comunità non vengano dimenticate. Come italiani, siamo consapevoli delle emergenze economiche, energetiche, internazionali da affrontare velocemente e nel migliore dei modi; ma l’auspicio e l’appello che mi sento di rivolgere, proprio in questi giorni fondamentali per il futuro del nostro Paese, è che nelle strategie e priorità dell’esecutivo la ricostruzione di una terra come la nostra, colpita dal tragico sisma del 2016, non diventi una scelta secondaria.
Noi abbiamo bisogno non solo di un messaggio di speranza, ma soprattutto di fatti concreti. Amatrice, dal terremoto in poi, ha visto tante, troppe passerelle e ascoltato tante, troppe promesse.E nonostante tutto, abbiamo lavorato duramente e quotidianamente non perdendo mai la speranza. E l’abbiamo fatto, collaborando positivamente con la Regione Lazio e la struttura commissariale, avviando cantieri e progetti. Ma ora bisogna fare un passo in più.Ci attendiamo un segnale concreto da parte del futuro governo: una scelta specifica, un punto qualificante del suo programma dedicato ad Amatrice e alle altre città del Cratere”.