Ottima risposta alle mostre allestite all’Università Agraria di Corese Terra

Le mostre allestite presso l’Università Agraria di Corese Terra, in via Ottaviano di Giuseppe 7 a Fara in Sabina, hanno riscosso un grande successo di pubblico, confermando l’interesse crescente verso la storia locale. Si tratta di due esposizioni che, inaugurate lo scorso fine settimana, hanno permesso ai visitatori di approfondire le tradizioni, gli eventi e i protagonisti che hanno segnato il territorio comunale di Fara in Sabina, ma hanno dato anche la possibilità di riflettere sul rapporto dell’umanità con l’ambiente. La prima mostra infatti è dedicata alla celebrazione del decimo anniversario dell’Enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco: si tratta di una mostra fotografica, basata sugli scatti di Simone Ferrari, organizzata dal Centro Studi Coresano, in collaborazione con l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Sabina-Poggio Mirteto, per ricordare la necessità di un rapporto più sano con il Creato. La seconda mostra, invece, allestita in un’altra sala dell’Università Agraria, è “Cures: custodi del passato, creatori di futuro”, frutto del lavoro attento e scrupoloso (durato oltre dieci anni) del Centro Studi Coresano.

“Lo scorso fine settimana abbiamo registrato una buona e variegata affluenza di presenze – commenta Oliviero Riggi, direttore del Centro Studi Coresano e curatore della mostra – e soprattutto abbiamo visto il ritorno di diverse persone che hanno seguito nuovamente con attenzione la presentazione. Sono inoltre passati visitatori stranieri che – continua entusiasta – sono rimasti piacevolmente colpiti dalla particolarità della mostra storica. È stato un vero successo”. La suddetta mostra è d’altronde davvero peculiare: attraverso un percorso espositivo ricco di reperti, fotografie storiche e documenti d’epoca, offre uno spaccato dell’identità collettiva mettendo in luce storie spesso dimenticate ma fondamentali per comprendere il presente. In contemporanea, anche l’esposizione “Laudato si” racchiude in sé diversi messaggi significativi.

“Questa è un’enciclica molto importante per la nostra storia – spiega Oliviero Riggi – e i pannelli esposti ne riprendono alcuni passi. La scelta di allestire una mostra di questo tipo all’interno dell’Università Agraria è dovuta soprattutto alla natura stessa dell’Università, in quanto ha una responsabilità anche sull’ambiente locale. Inoltre è collegata da un filo conduttore con la mostra “Cures: custodi del passato, creatori di futuro”, allestita lo scorso settembre: infatti non si può custodire il presente e il futuro, se non si hanno basi nel passato. La particolarità di questa esposizione è inoltre scoprire che alcune abitudini di oggi erano già presenti nel passato, come si evince dallo Statuto dell’Università Agraria risalente al 1538. Ma lo scopo principale di questa iniziativa – conclude Riggi – è quello di sensibilizzare l’animo delle persone nei confronti della cura dell’ambiente, attraverso la riscoperta delle proprie radici”. Entrambe le mostre, a ingresso libero, sono visitabili anche sabato 11 gennaio dalle 16 alle 18 e domenica 12 gennaio dalle 11 alle 12:30 e dalle 16 alle 18.