Un contributo ai soggetti istituzionali che il prossimo 18 febbraio in Conferenza dei Servizi, convocata presso la Regione Lazio, dovranno esprimere una valutazione in merito al Progetto: TERMINILLO STAZIONE MONTANA. TURISMO RESPONSABILE – “INTERVENTI PER LA RISTRUTTURAZIONE E L’AMPLIAMENTO DEGLI IMPIANTI SCIISTICI NEL COMPRENSORIO SCIISTICO DEL MONTE TERMINILLO”
Fra l’altro il progetto per lo sci alpino prevede: “…rimozione degli impianti dismessi, spostamento di alcuni considerati pericolosi o di scomoda posizione, costruzione di due nuovi impianti tra Leonessa e Campo Stella, collegamento attraverso la Sella di Leonessa con impianti che costeggerebbero il più possibile la strada per non incidere troppo sui boschi di Vallonina,…” ( da Aldo Frezza http://www.appenninico.it/?p=746. 29 dicembre 2014).
In data 26 settembre 2013 il Dirigente dell’VIII Settore Opere Pubbliche della Provincia di Rieti Arch. Carlo Abbruzzese, in qualità di Responsabile Unico del Procedimento, affida i “servizi di rilievo tridimensionale, rilievo topografico, ispezione, studio geomeccanico, analisi di stabilità, prove di rotolamento da svolgersi su versanti e fronti rocciosi” alla STAGE srl di Marcianise (CE) per un importo complessivo di € 68.442,00. Il 28 febbraio 2014 i Geologi, Tecnici incaricati della STAGE srl, consegnano alla Provincia di Rieti la relazione tecnica riguardante la Valle del Sole (Micigliano), Iaccio Crudele e Vallorgano (Leonessa), nelle conclusioni si legge: “ L’obiettivo primario di questo studio è stato la valutazione della pericolosità delle aree di studio per il crollo di massi.
L’area di Iaccio Crudele, in considerazione delle energie del rilievo e dell’elevato grado di fratturazione, che determina una spiccata suscettibilità al crollo, e della prossimità delle infrastrutture (strada SP 10) alle potenziali zone di innesco, risulta caratterizzata da un elevato rischio per crolli di masse instabili e di detriti …Nelle aree dove i fronti sono prospicienti la strada, per contro, quest’ultima costituisce il recapito diretto delle masse in caduta libera o dopo brevi rimbalzi e, pertanto, qui si registrano le massime altezze che possono superare i 15-20 metri e le massime energie…Di fatto, però, la strada, costituendo una significativa rottura di pendenza, agisce esse stessa quale importante fattore mitigante per la propagazione del moto nelle zone più a valle…Da quanto evidenziato, risulta pertanto, che la strada SP 10, passando a mezza costa, attraverso le aree di transito dei blocchi, limitatamente all’area di indagine, risulta a rischio per l’intero sviluppo… ”.
Il 1 giugno 2014 il Prof.Ing. Francesco Federico consegna alla Provincia di Rieti la relazione con oggetto: pericolo di crolli e caduta massi. In questa progettazione di “livello intermedio” in riferimento a Iaccio Crudele, si legge: “…L’area oggetto di studio presenta uno sviluppo di circa 400 m e ha inizio al km 15 della strada S.P.10, a quota 1770 m s.l.m. circa. La strada attraversa in tale tratto tre rilievi rocciosi, due dei quali immediatamente a ridosso della strada, un terzo è posizionato più lateralmente. A sinistra della strada, il rilievo scende con inclinazione prossima a 45° per circa 150 m, fino a giungere ad un compluvio naturale…Nello specifico delle condizioni di stabilità rilevate, nella zona di Iaccio Crudele sono presenti…numerose e diverse condizioni di instabilità potenziale…Sono state rilevate molte situazioni di instabilità locale di dimensioni ridotte…meno numerosi sono i blocchi di dimensioni medio-grandi…in pochi casi si giunge a volumi di 2÷3 m3… Sono presenti numerosi cunei di roccia, molto fratturati, blocchi isolati da fratture beanti…Sono frequenti anche “lame di roccia”…Alcune delle porzioni in dissesto presentano notevoli dimensioni…sono evidenti piani di potenziale scivolamento…Infine sono presenti diversi pinnacoli di roccia instabile, intensamente fratturati…area di Iaccio Crudele.
Si rileva un elevato rischio in quanto a margine della strada è presente una parete rocciosa sub-verticale (inclinazione media ≅ 60°), per cui il distacco di massi andrebbe immediatamente ad interessare la sede stradale, proseguendo poi a valle della strada, su un versante (inclinazione media ≅ 36°), conservando energie e altezze di volo considerevoli…Risulta evidente la necessità di presidiare le opere in progetto a valle della strada, interessate da pericolosi eventi di caduta massi…Soluzioni progettuali previste:…disgaggio e/o successiva frantumazione e/o suddivisione di blocchi di grosse dimensioni…messa in opera di reti metalliche…di barriere paramassi deformabili…ripristino barriere paramassi rigide…un vallo con rilevato paramassi e barriera rigida in sommità…Per l’area di Iaccio Crudele, la notevole caoticità, fratturazione ed alterazione dell’ammasso roccioso crea articolate situazioni di dissesto…si ritiene andranno previsti studi specifici nelle successive fasi progettuali…finalizzate a comprendere se le aree da proteggere dovranno essere eventualmente estese…”.
Gli studi vanno certamente estesi alla prosecuzione verso Nord della dorsale di Iaccio Crudele, il versante occidentale di Monte i Porcini, le cui pareti rocciose insistono sui tornanti della S.P. 10; localmente le barriere paramassi a protezione della strada risultano inefficaci, contorte e in parte divelte.
Nonostante fossero a conoscenza della relazione tecnico-illustrativa della STAGE srl e della relazione tecnica e di calcolo preliminare del Prof.Ing. Francesco Federico, studi commissionati e finanziati dalla Provincia di Rieti, i responsabili istituzionali di Protezione Civile a fine luglio 2014 hanno deciso di aprire la strada e consentire il transito sulla SP 10 “Turistica del Terminillo”; nel mese di agosto la Provincia di Rieti ha organizzato, in accordo con il Comune di Rieti e il Comune di Leonessa, il servizio gratuito Appennino Express – IL BUS DELLA MONTAGNA da Leonessa al Terminillo per la Sella di Leonessa e Iaccio Crudele!
Nell’immediato il transito sulla S.P. 10 deve essere definitivamente interdetto in località Iaccio Crudele per la salvaguardia dell’incolumità pubblica fino alla completa realizzazione delle opere di presidio “globalmente necessarie alla protezione dei rischi…derivanti dai fenomeni di crolli e caduta massi”, così come progettate dagli Ingegneri M. Bracciale, F. Federico e A. Raso sulla base degli studi espletati dai Geologi della STAGE srl L. Capasso, E.Marino, A. Pignalosa e R. Terracciano.
Al rischio elevato per fenomeni di crollo, caduta e rotolamento massi si somma il rischio per valanghe localizzato negli stretti colatoi sul versante occidentale di Iaccio Crudele e lungo tutto il versante occidentale di Monte i Porcini.
Rischio sismico: al presente l’area in cui insistono Iaccio Crudele, Monte Porcini e la Sella di Leonessa è esclusa dall’obbligo di studi di Microzonazione Sismica (ex art. 7 D.G. Regione Lazio 545/2010), in quanto aree naturali protette: SIC e ZPS, ma nel momento in cui si andranno a realizzare infrastrutture, impianti sciistici, stazioni, rifugi… il Comune di Leonessa (Zona Sismica 1, la zona sismica più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti) dovrà aggiornare lo studio di Microzonazione Sismica.
Infine la proposta progettuale, già presentata nel passato ma, a mio parere, non valutata attentamente, per risolvere tutte le problematiche (frane e valanghe) relative al passaggio sotto le pareti di Iaccio Crudele:
in considerazione delle conclusioni degli studi realizzati fino a oggi, delle risultanze dei progetti di “livello intermedio” e degli approfondimenti previsti con “studi specifici nelle successive fasi progettuali”, “finalizzati alla riduzione ed alla prevenzione dei rischi derivanti da fenomeni di crolli e caduta massi”, sicuramente con aggravio dei costi attualmente stimati in circa tre milioni di euro solo per l’area di Iaccio Crudele, propongo di valutare la realizzazione di una galleria artificiale a sbalzo “senza la pilastrata a valle, la struttura risulta essere visivamente leggera con un impatto ambientale minimo” (www.tensiter.it/a_raccolta_Articolati.htm), la galleria artificiale somma le funzioni di paramassi e paravalanghe e sarebbe percorribile nei diversi periodi dell’anno in tutta sicurezza sia dalle auto che dagli sciatori, che, una volta chiusa la strada al traffico, godrebbero di una pista da sci protetta per scendere nella Vallonina, con vista panoramica sul Monte Terminillo!
I costi da affrontare per la pubblica incolumità e per scavalcare la Sella di Leonessa in sicurezza ammonterebbero a circa dieci milioni di euro!
Geol. Riccardo Massimiliano Menotti.