Nel mese di aprile 2011 dopo l’audizione in commissione consiliare sanità del DG Gianani, lanciai l’allarme, ripreso dai mass media locali, su un eventuale declassamento del nostro nosocomio.
In questi giorni due illustri e autorevoli primari, il Dott. Santarelli e il Dott. Capparella hanno denunciato la mancanza di investimenti e di fatto confermato il possibile declassamento dell’ospedale di Rieti.
Se due primari reatini, arrivano ad esporsi pubblicamente, significa che la situazione è complessa e che il rischio è reale.
E’ indispensabile investire sulla qualità dei servizi resi dal San Camillo de Lellis, solo così è infatti possibile evitare che anche il nosocomio reatino venga retrocesso a piccolo ospedale di zona a rischio chiusura, anzi, di riconversione. Così come era facile immaginare dopo i problemi degli ospedali Marini e Grifoni, il pronto soccorso di Rieti è ancora più intasato e non è difficile immaginare che stia aumentando anche la mobilità passiva.
Chiedo ai nostri esponenti politici, regionali e nazionali di difendere, non solo a parole, gli interessi della collettività. D’altronde è vero o no che come mai in passato i reatini sono rappresentati in Parlamento ed in Regione Lazio, da numerosi esponenti.?