Online il blog #amatricevive, per quello che era e dovrà tornare

È ufficialmente attivo il blog www.amatricevive.it, uno strumento di servizio e racconto aperto a tutti i cittadini, gli amanti e quanti sono in qualche modo legati ad Amatrice, ai suoi abitanti e al suo Borgo, che vogliano tenersi aggiornati sulle novità in ambito culturale, sociale, economico, commerciale, agricolo e turistico relative alla città nel suo percorso di rinascita. Un ‘contenitore’ che è stato fortemente voluto dall’Amministrazione anche per non disperdere il patrimonio di storia, arte, tradizione, gastronomia e legami sociali che hanno reso forte e coesa la comunità cittadina nei secoli e che possono dare forza e sostegno anche e soprattutto in questa delicata fase di post-emergenza.
Il blog, sottolineano i creatori, sarà tanto più utile ed efficace quanto più le persone lo ‘abiteranno’, contribuendo con notizie, racconti, informazioni e curiosità connessi alla propria esperienza personale della città di Amatrice. Sei sezioni, tra cui uno spazio chiamato appunto ‘I tuoi ricordi” e un altro intitolato “La tua Amatrice”, con immagini video, virtual tour, foto, approfondimenti e aneddoti su quello che era – e dovrà tornare ad essere al più presto – uno dei Borghi più Belli d’Italia.
All’interno della homepage c’è anche un’area dedicata a chi voglia effettuare donazioni in favore della ricostruzione cittadina. #Amatricevive è un progetto che si pone l’obiettivo di trasformare in realtà concreta e tangibile l’imperativo “Non lasciamoli soli”, in un momento particolarmente difficile per gli amatriciani.
Per favorire la condivisone social dei contenuti, il blog è connesso direttamente anche a una pagina Facebook dedicata, che si apre con la foto della recente visita di Papa Francesco ad Amatrice. Nel post, le parole di conforto e incoraggiamento pronunciate dal Santo Padre lo scorso 4 ottobre: “Avanti, forza, coraggio: insieme ce la si può fare. Andiamo avanti, sempre c’è un futuro. Ci sono tanti cari che ci hanno lasciato, che sono caduti qui, sotto le macerie. Guardare sempre avanti. Avanti, coraggio, ad aiutarsi gli uni gli altri. Si cammina meglio insieme, da soli non si va. Avanti!”.