L’associazione “Oltre i muri” sta per realizzare a Rieti un progetto importante e ambizioso che intende creare un centro multi didattico, dove bambini e ragazzi con disabilità e senza, possano condividere un percorso di vita. Andare “Oltre i muri” significherà creare i contesti, le opportunità per questa inclusione.Illavoro dell’associazione è quello di coltivare le potenzialità di ogni essere umano, attraverso l’osservazione, la strutturazione dei laboratori attraverso la conoscenza e riscoperta di un territorio straordinario.
Per concretizzare il progetto, l’associazione ha bisogno di uno spazio, un luogo adeguato alle esigenze di ogni bambinoe ragazzoche deciderà di intraprendere questo percorso. Proprio per questo chiunque fosse interessato, potrà aiutare l’associazione “Oltre i muri” a trovare una struttura che possa essere di supporto al progetto e potrà farlo contattando Eva Guercio (tel 389.6144386, fax 1782201479).
Lavita di ogni uomo nella collettività deve infatti andare al di là della sua condizione, del suo stato di salute. La sua unicità come individuo, non come “normo-dotato”, non come disabile, è messa in relazione con persone differenti che si scambiano informazioni, su sé, sugli altri e sulle cose senza nessuna etichetta. La socializzazione non si riduce all’inserimento in un gruppo ma alla condivisione di unpercorsodi vita fatto di apprendimento e di esperienze significative.
La proposta vuole sviluppare un’appartenenza sociale superando le condizioni limitanti, attraverso laboratori esplorativi e didattici, potenziamento delle autonomie, sport ed escursioni. Le parole chiave saranno: osservazione, programmazione, inclusione; partendo dalle esigenze delle famiglie stesse. Supportata da un team di personale specializzato: educatrici, infermieri, terapisti comportamentali e personale avente titolo regionale di assistente educativo culturale (AEC).
Oltre i muri è stata creata da Eva Guercio, Simona Desideri, Anastasia Stracchi, Pamela Angelucci, Danila, Maria Vittoria Bernabei, Danila Marchetti e Ilda Zhibaj: donne sicure che il territorio reatino abbia bisogno di una struttura come questa, che vada a supportare bambini e famiglie.
Il punto di arrivo è rappresentato dall’inclusione: meta raggiungibile solo grazie a tanta volontà, serietà e determinazione. E in attesa di individuare e ottenere gli spazi adeguati, stringendo accordi con altre realtà territoriali sensibili a questa esigenza, il progetto già sta muovendo i primi passi riscontrando interesse tra le famiglie reatine.