Oltre duecento le persone riunite in piazza Concezio Colandrea per assistere gratuitamente ad una straordinaria versione de “Il Rigoletto” di Giuseppe Verdi, salutata con applausi e gratitudine dalla popolazione borbontina, che ha sempre dimostrato una buona predisposizione ad assorbire iniziative artistico – culturali.
Terza edizione per l’Opera Camion, gigantesco tir-palcoscenico che diventa un vero e proprio teatro su ruote oltre che scatola magica da dove sbucano maschere, animazioni, costumi e immagini. Quest’anno tra le periferie prescelte ci sono anche quelle interessate dal cratere sismico, come Cittareale, Amatrice, Borbona e Poggio Bustone.
Una messa in scena innovativa ma priva di slanci avanguardistici à la page che tanto impazzano nell’ultimo periodo, corredata da cantanti e orchestra di altissimo livello, allestita in forma ridotta e ad ingresso totalmente gratuito. L’opera lirica su ruote è una scommessa artistica voluta Carlo Fuortes e Alessio Vlad, Sovrintendente e Direttore artistico dell’Opera di Roma, ideata per pensare il melodramma anche fuori dai canonici spazi: «è importante continuare a fare l’opera in teatro, ma è molto bello pensare che si possa farla anche al di fuori, caricando un allestimento su un camion che può girare per le strade, arrivare in una piazza ed essere pronto in sei ore».
All’originale progetto hanno aderito il Teatro Massimo di Palermo all’inizio, e in seguito il Teatro dell’Opera di Roma, sposando l’idea di un’opera che arrivi alle persone e non viceversa, e spazzando via i tentennamenti legati alla fruizione del melodramma a teatro, che abitualmente coincide con un cospicuo biglietto , una durata lunga e un abbigliamento appropriato. Opera Camion è dunque prima di tutto un’operazione culturale che investe su cuori ed anime superando ogni formalità elitaria e mirando a colpire lo spettatore in jeans e scarpe da ginnastica, magari seduto a terra con tutta la famiglia.
«Non vogliamo creare un nuovo pubblico per il Teatro dell’Opera – ha dichiarato Fabio Cherstich, ideatore del progetto – il nostro obiettivo è che persone che altrimenti non avrebbero mai pensato di assistere a uno spettacolo possano dire: sì, ho visto uno spettacolo d’opera».