Etichette più chiare anche per l’olio d’oliva grazie al nuovo regolamento comunitario che rende obbligatoria l’indicazione dell’origine. Una norma che difende l’oro verde e tutela il “made in Italy” secondo l’Associazione Italiana Coltivatori e Confcooperative di Rieti che in un dibattito hanno fornito ai consumatori sabini gli strumenti per riconoscere l’olio di oliva “di casa” da quello degli altri paesi comunitari e non.
Un modo per acquistare consapevoli ma anche per combattere contraffazioni e truffe.
Al dibattito hanno partecipato il presidente provinciale Aic
Pertanto, d’ora in poi, chi acquisterà una bottiglia di olio d’oliva saprà con certezza cosa sta comprando e sarà pienamente informato sulla provenienza del prodotto.
Per l’Italia esiste al momento una semplificazione delle procedure che prevede la registrazione telematica in un apposito elenco nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale nel quale devono essere annotate tutte le produzioni, le lavorazioni e le movimentazioni degli oli.
“E’ necessario avere un prodotto con una certificazione tale da garantire il consumatore finale – spiega Lina Serva dirigente del Settore decentrato agricoltura di Rieti – e la creazione di una organizzazione di produttori che possa aiutare le singole aziende negli adempimenti previsti dal regolamento comunitario 182/2009”.
Il dibattito promosso dall’Aic Rieti e da Confcooperative sull’olio d’oliva ha ufficializzato la nascita del Consorzio Eccelsa “food-comfort&culture” del presidente Marco Agamennone “è una possibile via per la promozione del prodotto olio”. Per l’Aic Rieti è intervenuto il direttore Guido Colasanti “dopo appena più di un anno – ha detto – abbiamo subìto un nuovo slancio che ha portato ad un incremento sensibile delle aziende iscritte ed alla realizzazione di numerosi incontri di settore con Enti importanti sul territorio.
Enti che hanno visto nella forza aggregativa dell’Aic un giusto veicolo per pubblicizzare la nuova normativa. Il lavoro svolto è sempre stato equidistante dalle principali forze operanti nel settore primario provinciale ed è stato apprezzato da chi in agricoltura è produttore e principale attore dello scenario economico”.