“NOME Officina Politica, sulla base del Comunicato congiunto delle forze di opposizione in Consiglio comunale, di cui è parte, intende sviluppare alcuni aspetti relativamente alla vicenda delle assunzioni social da parte del Comune, che risultano indigeribili sotto il profilo politico-morale.
L’assunzione in Comune di ben quattro figure professionali dedicate alla cura della Comunicazione sui social del Sindaco, a un costo complessivo di 500.000 euro, è l’atto finale di un bando per il quale già erano state sollevate perplessità, giacché il nostro Comune, agli ultimi posti in Italia per infrastrutture digitali, avrebbe bisogno di investimenti mirati ed efficaci per servizi al cittadino, non certo per la “cura” della comunicazione, attività ordinaria e già debordante sui social oltre le finalità strettamente istituzionali.
Ora che sono anche stati resi noti i nomi di coloro che affiancheranno la segreteria del Sindaco Daniele Sinibaldi per la produzione di testi, foto e video da diffondere sui canali telematici, possiamo dire che l’esito sfida ogni statistica: 4 neoassunti su 4 provengono direttamente dallo staff elettorale. Il compenso complessivo, di circa 130.000 euro l’anno, è paragonabile, per le funzioni svolte, a quello del responsabile editoriale del sito web e social media, e del videomaker della Presidenza del Consiglio (vedasi inchiesta de l’Espresso del 2018, https://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/09/20/news/il-super-stipendio-di-rocco-casalino-guadagna-piu-di-conte-i-costi-dello-staff-di-palazzo-chigi-1.327119?ref=fbpe).
Alla questione iniziale, ovvero se questi denari avrebbero potuto essere spesi in modo migliore, si aggiunge il punto se sia moralmente lecito (legalmente lo è, certo) destinare risorse pubbliche alle esigenze elettorali, passate e future, dell’attuale sindaco.
Non è un caso che continuamente la comunicazione del Sindaco inviti, tramite i social, i cittadini all’iscrizione non sui profili istituzionali Fb, Instagram, Telegram del Comune, ma su quelli personali di Daniele Sinibaldi. ‘Questioni morali’ sono oggi fuori moda. Per NOME Officina Politica, questa piccola ed onerosissima vicenda di una città di provincia situata nel profondo sud digitale è rappresentazione di un uso delle risorse pubbliche moralmente inaccettabile”. Così nella nota NOME Officina Politica