“NOME Officina Politica ritiene importante votare NO il 20 e 21 settembre alla richiesta di conferma del taglio di più di un terzo dei parlamentari.
Alle critiche alla modifica, del tutto slegata da un disegno complessivo, che peggiorerà l’efficienza del Parlamento ed aumenterà il potere delle oligarchie (vecchie e nuove) di partito, si aggiunge a Rieti la penalizzazione della rappresentanza del territorio.
Oggi il nostro collegio uninominale della Camera copre
208mila elettori, centrati sulla provincia di Rieti (128mila) e si chiama
“Rieti”; per questo motivo alle ultime elezioni politiche, i tre principali
raggruppamenti presentarono candidati provenienti dalla provincia (Trancassini,
Angeloni, Anibaldi).
Se il taglio venisse confermato questi 208mila diventerebbero 328mila, necessariamente
centrati altrove che sui 128mila (o anche meno…) di Rieti: non a caso il nostro
attuale collegio senatoriale, di 378mila si chiama (per ora)
“Guidonia-Montecelio” ed arriva alle porte di Roma e ai Piani di
Arcinazzo, sopra a Fiuggi.
In un tale collegio senatoriale, solo il M5S fra i tre
maggiori raggruppamenti scelse un candidato della provincia, mentre addirittura
l’eletto (Fusco della Lega) fu paracadutato da un altro collegio e, passati i
primi mesi in cui ha reclutato un po’ di quadro politico disponibile a
costituire qui una Lega, non si è fatto più sentire sui temi locali, né quando
era al governo, né passato alla opposizione. Nella parte proporzionale, poi,
solo un partito del 0,76% schierò, e nemmeno in testa, un candidato locale.
Riducendo i parlamentari, il collegio senatoriale diventerà di 600mila elettori,
ma questo è un problema secondario, perché già non esistiamo così.
Quanto abbiamo già visto al Senato, sarà dunque quanto accadrebbe per la
Camera.
Nessuno degli ipotetici futuri “correttivi” di cui si parla risolverebbero questo problema. Se in futuro avremo degli eletti localmente sarà solo per la loro fedeltà al partito; il fattore (adesso presente anche se non esclusivo) di gradimento da parte dell’elettorato locale scomparirà.
Questo aspetto di silenziamento delle comunità periferiche viene ovviamente solo accennato nel dibattito nazionale. Per questo motivo NOME chiede che gli organi di comunicazione si facciano carico di una informazione locale di confronto tra le ragioni del NO (che trovano anche localmente sempre più sostenitori) ed i partiti, sostenitori del taglio.” NOME Officina Politica