“<<Scuole sicure! Scuole sicure!>>, gridavano genitori contro il precedente sindaco Simone Petrangeli, il quale non ha certo gestito l’emergenza post-terremoto nel migliore dei modi possibili.
E per questo, o anche per questo, ha perso il secondo mandato per un pugno di voti. Antonio Cicchetti, specularmente, ce le ha invece vinte le elezioni ed è diventato sindaco per la terza volta all’insegna del mantra “io so amministrare!”
Infatti, una delle prime mosse in campagna ed appena eletto è stata quella di incontrare e accondiscendere genitori con parole rassicuranti. Parole però, non fatti. Arriva infatti il primo giorno di scuola e crolla il soffitto di una scuola. Petrangeli aveva l’attenuante dell’emergenza (tiravano scosse in continuazione), Cicchetti no: ha avuto tutto il tempo per gestire la situazione e mantenere le sue promesse. L’assessore Emili, dal suo canto, raccomanda il Provveditore controllare se gli armadi sono ben fissati ai muri (sic!). Ora Petrangeli urla dall’opposizione, ma non si odono voci dalla città, in particolare da alcuni “sensibili” genitori che hanno strumentalmente cavalcato la parte genuina della protesta, magari premiati con la elezione propria o di affini.
NOME invece, esplicitamente, si unisce alla protesta dell’opposizione e denuncia l’incapacità di amministrare di una giunta che ha ormai perso la bussola. Oltre la beffa, l’inganno. Crollato il soffitto, quali classi spostano per un mesetto circa (vedremo se sarà un mesetto)? Ovviamente le più “critiche”: le quinte. Che con gli esami a fine anno partono in salita, con i professori che arriveranno necessariamente tardi per il trasferimento da un istituto all’altro non proprio vicini. Speriamo che almeno il Comune non inizi il ridicolo e assai probabile scaricabarile sulla Provincia o sui presidi, ma si cosparga la testa di cenere, chieda scusa ai cittadini tutti e si metta subito al lavoro per mantenere le promesse, partendo dalle emergenze che emergenze non erano. E l’opposizione, fatta la denuncia legittima, collabori con la giunta per il bene della città, perché sennò qui non crolla solo un soffitto, crolla la città.”
Nome Officina Politica