L’Amministrazione Comunale di Rieti non ha voluto ridurre il carico tributario per i cittadini. Anzi, sembra aver atteso proprio il periodo di ponti e ferie tra il 25 aprile e il primo maggio per mettere a segno il “colpo grosso”. Non solo in merito alla Tari, per la quale c’è stato un aumento di 844.000 euro rispetto allo scorso anno (pari al +8%), ma anche per le aliquote IMU e addizionale Irpef, che sono state mantenute al livello massimo.
Nonostante le critiche delle opposizioni, la maggioranza ha proceduto ai rincari adducendo motivazioni scarsamente documentate e poco plausibili. La tariffa Tari si basa sui costi del servizio ASM, dimostrati dal PEF (piano economico finanziario). Come sostenuto in Consiglio dal nostro rappresentante Carlo Ubertini (PSI-NOME-Rieti in salute), il PEF – ribattezzato ironicamente per l’occasione Piano economico a fiducia – è risultato del tutto generico, con voci di costo generali e riassuntive, non dimostrative della loro composizione, e tali da non offrire giustificazione dell’aumento avvenuto. Che, tra l’altro, grava interamente sulle spalle dei contribuenti onesti, in un contesto dove esiste ancora elusione ed evasione.
L’invio, nei giorni scorsi, di 600 avvisi di accertamento ai cittadini non in regola con il pagamento della Tari dimostra che il problema esiste e non è di poco rilievo.
Per IMU e Irpef, la motivazione addotta è stata il fatto di essere ancora obbligati a mantenere le aliquote al massimo livello, a causa dello stato di predissesto del Comune e del relativo piano di rientro. Secondo Ubertini, però, si tratta di un bluff! L’arco temporale del piano di rientro è scaduto infatti a fine 2022 (a 10 anni dalla delibera). Per uscirne formalmente andava approvato il bilancio consuntivo (entro il 30 aprile), inviato alla Corte dei Conti, con relazione allegata.
C’erano tutte le possibilità: si approvava il consuntivo a marzo, si attendeva risposta dalla Corte dei Conti ed entro maggio (per proroga avvenuta) si faceva il bilancio preventivo con le aliquote liberate dal vincolo del predissesto, in modo tale da poterle ridurre, venendo così incontro alle esigenze dei cittadini.
NOME Officina Politica rileva infine che l’ex candidato di coalizione Franco Evangelista ha votato a favore delle determinazioni della maggioranza, formalizzando così, alla prima votazione, il suo cambio di casacca, per il quale abbiamo già espresso la nostra censura e per cui rinnoviamo la richiesta a rimettere il suo mandato, non essendo più coerente con la compagine che ha contribuito alla sua elezione”. Così nella nota NOME Officina Politica