Nobili: “Ripristino immediato del servizio ferroviario Terni-Rieti-L’Aquila”

“Dal 16 al 25 marzo sulla Terni Rieti L’Aquila la Regione ha fatto sì che Trenitalia adottasse anche nei feriali l’orario festivo che vide tra le altre la soppressione delle 3 coppie di treni diretti su Roma, nonostante la Direttissima tra Orte e Roma fosse pressoché sgombra dal traffico in AV; dal 2008 alla Regione, a Trenitalia e al Ministero dei Trasporti (che così rispose ad una interrogazione di Aracri) è noto che quelle relazioni sono economicamente remunerative perché da subito molto usate dai ternani che dagli ortani, seppur assai meno dai reatini. Comunque gli Enti Locali del territorio reatino accettarono la riduzione del servizio e non si lamentarono.

Dal 25 marzo – in prima battuta fino al 19 aprile poi “sine die” – TUTTI i servizi sulla relazione furono interrotti e solo dopo mille proteste della rappresentanza degli utenti dal 6 aprile fu istituita una inutile coppia di bus.

La Regione sostiene – anche con comunicazioni Istituzionali – che nel periodo di programmazione con i soli servizi dei giorni festivi a Trenitalia risultavano solo 6 viaggiatori al giorno. Difficile da credere per vari motivi:

  • 1) con ordinanza (3878) dal 12 marzo la Regione Lazio aveva escluso la controlleria a bordo dei mezzi da lei programmati. Si parla di TPL ma la cosa ha valore anche per i servizi ferroviari per “analogia per materia” non esistendo altri atti amministrativi specifici;
  • 2) come si poté constatare direttamente viaggiando su uno dei treni ancora in servizio in quel periodo le cabine erano completamente isolate dal resto del treno e il Macchinista e il Capotreno se ne stavano serrati all’interno – come è giusto facessero -, rendendo impossibile la conta.
  • 3) La ex FCU, come noto dal 2008 sub affidataria della linea, ha la rete interna umbra pressoché smobilitata e non sta svolgendo in giro altri servizi per conto di Trenitalia, per cui l’unica linea per lei attiva è la Terni Rieti L’Aquila. Dalla chiusura delle relazioni interne FCU (Busitalia, in realtà) ha centinaia di Macchinisti e Capitreno liberi dal servizio: riesce pertanto difficile credere che tutti si siano contemporaneamente ammalati di Covid-19. Infatti la cosa – per le vie informali – non risulta a chi scrive.
  • 4) Risulta anche alla polizia locale che sia sulla superstrada tra Rieti e Terni e sia sulla s.s. Salaria per L’Aquila viaggino autovetture con 4 o 5 persone a bordo. Interrogati i viaggiatori rispondono essere quella l’unica soluzione possibile per recasi al lavoro, stante la interruzione di tutti i servizi ferroviari ed essendo improponibile la parvenza di servizio sostitutivo messa in piedi quasi per dispetto (poi implementata da altri due bus che viaggiano solo tra Terni e Antrodoco o L’Aquila di sera, ma non tornano mai in servizio indietro, altrettanto inutili). Non risulta che quei lavoratori siano stati multati. E’ di tutta evidenza che il controllo dei flussi di persone sui veicoli privati sfugga del tutto alla eventuale controlleria di Trenitalia o di chi per lei o anche ai potenti mezzi propri dell’Ente Programmatore. Nondimeno il viaggiare promiscuo sui mezzi privati è contro la lettera e lo spirito delle norme Nazionali e Regionali in vigore, ma è anche oggettivamente pericoloso per il diffondersi di eventuali contagi.
  • 5) in data 23 aprile il Presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio – Consigliere Fabio Refrigeri -, in seguito alla nota ufficiale della Regione che comunica gli investimenti prossimi venturi sulla intera rete da lei programmata, comunica a mezzo stampa quanto segue:

“La rivoluzione nel sistema dei trasporti del Lazio sancita dallo stanziamento dei 18 miliardi di euro da FS nella nostra regione in questo momento di difficoltà è davvero una grande bella notizia e un chiaro segnale della voglia di ripartire del Paese intero. (…) In questo grande piano di investimenti, che è stato giustamente definito storico e che permetterà di migliorare l’offerta e la qualità del trasporto pubblico in una fase cruciale come quella che si prospetta, è stata confermata la messa in funzione a partire da quest’anno dei tre treni bimodali che collegheranno Rieti con Roma passando per Terni.” (fonte: https://www.rietinvetrina.it/refrigeri-confermata-messa-in-funzione-di-tre-treni-bimodali-che-collegheranno-rieti-con-roma/)

Difficile credere che Trenitalia stanzi decine di milioni di € per l’acquisto dei Bimodali per Rieti, che MIT (Del Rio, poi Toninelli, poi De Micheli) e RFI si accordino per lavori sulla linea dall’importo di centinaia di milioni di €, di cui alcune decine già disponibili, se davvero, come reiteratamente affermato dalla Regione, nei giorni feriali normali sui 32 treni programmati sulla linea, viaggino al massimo 200 persone, vale a dire poco più di 6 viaggiatori per ogni treno.

Chiarito quanto sopra, non si comprende perché: La Regione – con la completa interruzione del servizio ferroviario vanamente sostituito e senza valida e provata ragione da inefficienti (in quanto ai tempi di percorrenza) e insufficienti (in quanto a frequenze ed orari) mezzi su gomma – , oltre alla patente violazione della propria specifica Ordinanza (la citata 3878 che afferma doversi ritenere tra i servizi minimi essenziali le connessioni con la Capitale e dei territori con i Capoluoghi e che i servizi siano svolti con “veicoli o convogli” dalle maggiori dimensioni…. e nello specifico una ferrovia con i suoi convogli esiste!), ha preso una decisione in aperto contrasto anche con i DPCM di Conte al riguardo (ad esempio con il più recente DPCM del 10 aprile 2020 al comma 1, punto ff, art. 1 che recitando:

“il Presidente della Regione dispone la programmazione del servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza COVID-19 sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali, la cui erogazione deve, comunque, essere modulata in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti.“…
… evidentemente intende provvedimenti quale quello adottato dalla Regione Lazio ad esempio verso Contigliano, nel tempo in cui fu dichiarata Zona Rossa, teso ad escludere dalla stazione di Contigliano la fermata anche dei servizi ferroviari…. peraltro già completamente interrotti da tempo dalla Regione stessa (e questo sarebbe solo un sintomatico dettaglio della scarsa comunicazione interna), ma non la soppressione di un servizio senza che la stessa soppressione sia dovuta a “interventi sanitari necessari a contenere l’emergenza Covid-19”. ANZI!!!!!

Né la completa soppressione di ogni servizio ferroviario può essere addebitata alla Concessionaria della Rete ferroviaria Nazionale essendo la linea quotidianamente presenziata da RFI e gestita per il movimento da Pescara, unitamente ad altre linee attualmente attive.
La interruzione del servizio dà al capoluogo di Provincia Rieti un ben triste primato nel Lazio e in Italia…..

E con la presente si chiede pertanto il ripristino immediato del servizio ferroviario immotivatamente interrotto e fin da subito si comunica il ritenersi altrettanto immotivate le eventuali ragioni che si dovessero accampare a far data dal prossimo 4 maggio per il suo ripristino, con riferimento al permanere del blocco dei viaggi interregionali, stante il fatto che sia le industrie di Terni che diverse attività a L’Aquila nel passato e presente periodo sono rimaste in funzione e lavoratori reatini vi si sono, vi si devono, vi si dovranno necessariamente recare e dovranno farlo in sicurezza per loro e per la Nazione.”

Così in una nota Fabio Nobili consigliere provinciale con delega alla viabilità