Niente sanzioni per gli enti cattivi pagatori

Un “oscuro” comunicato del Viminale pubblicato il 9 febbraio 2015 sul sito della Direzione centrale per la finanza locale, ha fatto passare abbastanza inosservata la notizia della spending review imposta ai Comuni da Matteo Renzi, che dice addio alla meritocrazia.
Si legge testualmente che i Comuni non devono produrre al Ministero dell’Interno la certificazione attestante il tempo medio dei pagamenti e il valore degli acquisti di beni e sevizi prevista dall’articolo 47, comma 9, lettera a del decreto legge 24 aprile 2014 n. 66, convertito con modificazioni dall’articolo 1, comma 1 della Legge 23 giugno 2014 n. 89, così come modificato dall’articolo 1, comma 451, lettera b della legge 23 dicembre 2014 n. 190.
Per capire meglio bisogna partire dal DL n. 66, che è quello che ha previsto il famoso bonus da 80 €, poi confermato dalla legge di stabilità 2015 (la L. 190). Per finanziare tale misura, il Governo ha previsto oltre ad altre coperture, anche tagli a carico dei Comuni, sforbiciando il fondo di solidarietà di 375,6 milioni per il 2014 di 563,4 milioni dal 2015. Per ripartire il sacrificio fra i diversi enti, il comma 9 ha individuato precisi criteri meritocratici prevedendo penalizzazioni per gli enti in ritardo con i pagamenti e meno bravi a ridurre i costi sostenuti per acquistare beni e servizi sfruttando le possibilità offerte da Consip o dalle altre centrali di committenza. Perfare questa cernita, la norma ha stabilito che ciascun Comune dovesse trasmettere al Ministero una certificazione sottoscritta dal rappresentante legale, dal responsabile finanziario e dall’organo di revisione economico-finanziario, attestante il tempo medio dei pagamenti e il valore degli acquisti centralizzati dell’anno precedente.
Questo quadro normativo è stato sconvolto dall’accordo raggiunto a fine gennaio 2015 in conferenza Stato-città, in cui si è deciso di ripartire il taglio da 563,4 previsto per il 2015 sulla base del medesimo criterio utilizzato per distribuire nel 2014 la riduzione da 375,6 milioni; ecco perché il comunicato della Finanza locale precisa che quest’anno non occorre inviare alcuna certificazione (il termine per l’invio era fissato per il 28 febbraio).
La conclusione è che coloro che hanno fatto registrare un peggioramento non sconteranno nessuna sanzione, invece quelli che hanno migliorato le loro performance onorando più rapidamente i propri debiti e razionalizzando le proprie forniture non otterranno alcuno sconto.