“Con il 25,5% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori, il Lazio è al 16° posto della classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di CRIBIS, aggiornato al 30 giugno 2021. Rispetto al trimestre precedente, diminuiscono i pagamenti effettuati con ritardi superiori ai 30 giorni, che passano dal 19,1% al 18,8%, con una variazione del -1,6%, ma diminuiscono (-0,8%) anche i pagamenti puntuali, che a marzo erano il 25,7%.
A confronto con marzo scorso, in Regione Rieti è la provincia che fa segnare il decremento più elevato di ritardi gravi (-4,2%), ma è anche quella dove peggiorano maggiormente i pagamenti puntuali (-4,7%); Viterbo è invece l’unica a far registrare un aumento dei ritardi gravi (+1,4%).
Nella classifica delle province, nel Lazio la migliore è Viterbo (60°), seguita da Rieti (75°), Roma (82°), Frosinone (83°) e Latina (85°). A confronto con il trimestre precedente, Rieti guadagna 3 posizioni e Roma una; Frosinone ne perde una, mentre restano stabili Latina e Viterbo.
Secondo lo Studio Pagamenti di CRIBIS, aggiornato al 30 giugno scorso, rispetto a fine 2019 i pagamenti oltre 30 giorni in Italia sono aumentati del 21,9%. Fra le regioni, colpite soprattutto Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Liguria
Continua l’impatto dell’emergenza Covid sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: a giugno le aziende italiane che pagano i propri fornitori con un ritardo di oltre 30 giorni sono il 12,8%, un dato in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-2,3%), ma in crescita del 21,9% rispetto a fine 2019. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 giugno 2021 e realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
L’incremento dei ritardi gravi rispetto alla fine del 2019 è particolarmente evidente soprattutto in Valle d’Aosta (+47,9%), Trentino-Alto Adige (+41,2%), Friuli-Venezia Giulia (+40,3%), Veneto (+37,3%) e Liguria (+36,7%), mentre a livello provinciale le più colpite sono Imperia (+76,6%), Belluno (+70,8%), Asti (+60%), Sondrio (+58,5%) e Trento (+54,3%).
“Nonostante i dati sui pagamenti in grave ritardo indichino un peggioramento rispetto alla situazione pre pandemia, un segnale positivo viene dalle imprese che pagano puntualmente i fornitori e che al 30 giugno scorso sono il 36,5%, un numero in aumento sia rispetto a fine 2020 (+2,2%) che in confronto con fine 2019 (+5,2%)” – dichiara Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS.
Il ranking regionale della puntualità è guidato dalla Lombardia (45,7%), seguita da Emilia-Romagna (44,6%), Veneto (44%), Friuli – Venezia Giulia (43%) e Marche (42,6%), mentre in ultima posizione troviamo la Sicilia (19,8%), preceduta da Calabria (20,7%) e Campania (23,3%). Sicilia, Calabria e Campania (nell’ordine) detengono inoltre il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni, rispettivamente con il 22,3, il 22,1 e il 20,1%.
Fra le province, la più puntuale ancora una volta è Brescia, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Reggio-Emilia; all’ultimo posto troviamo Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Crotone e Messina.
Le province che rispetto allo scorso trimestre hanno guadagnato più posizioni sono Monza Brianza, che avanza dal 16° al 12° posto, e Biella (dal 22° al 18°); quelle che ne hanno perse di più sono Belluno, che scende dal 14° al 20°, Bolzano (dal 23° al 28°) e Pesaro Urbino (dall’11° al 16°).
Per quanto riguarda i settori, lo studio di CRIBIS indica quello dei Servizi finanziari come il più puntuale (47,9%), seguito da Costruzioni (43,4%) e Trasporti e distribuzione (41,9%), mentre Commercio al dettaglio (+26,3%), Manifattura (+22,1%), Servizi (+17,2%) e Commercio all’ingrosso (+14%) sono quelli dove si registra la variazione percentuale più elevata nei pagamenti oltre 30 giorni rispetto a fine 2019″.
Studio CRIBIS