Apprendiamo sui quotidiani locali del 22 giugno u.s. di una polemica del Segretario dell’UGL del CFS Danilo Scipio, su alcune disposizioni del Comandante Provinciale del CFS di Rieti, Guadalberto Mancini, sull’utilizzo dei NOS nella campagna antincendi boschiva.
Il pregio dell’articolo, al di la delle polemiche, è quello di rimettere in discussione la legge madre degli incendi boschivi 353/2000, una legge che ha posto non pochi problemi tra le istituzioni dello Stato in particolar modo tra Regioni, Corpo Forestale e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Una legge che a nostro avviso non prende in considerazione nell’interezza la morfologia del territorio nazionale creando attraverso le norme legislative conflittualità di competenze, difatti, la necessità di aver sottoscritto un protocollo d’intesa tra il CFS ed il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno, un protocollo che se nei fatti migliora il servizio, in sostanza non produce gli effetti legislativi desiderati ovvero, che il CFS, attraverso adeguate convenzioni con le Regioni, debba svolgere una funzione primaria di polizia finalizzata a prevenire i reati degli incendiari con una presenza costante e continua sul territorio e l’estinzione degli incendi invece, in ragione di una competenza generale ed una esperienza acquisita quotidianamente deve essere affidata ai Vigili del Fuoco.
Ciò non significa però, come fa trasparire l’articolo di Danilo Scipio, che i VV.F. non abbiano una loro professionalità qualificata al pari del CFS, basti pensare agli oltre 1500 ingegneri in organico al Corpo, alle specializzazioni batteriologice e chimiche (NBCR), ai nuclei cinofili, ai SAF, ai Sommozzatori, agli Elicotteristi, ai TAS, alle autorizzazioni degli esercizi industriali, locali di pubblico spettacolo e quant’altro sulla prevenzione incendi, alla legge 225 sulla protezione civile citando lo stesso come perno principale del sistema, al soccorso tecnico urgente che quotidianamente il Corpo svolge a salvaguardia della collettività, ecc. Certo il Corpo VV.F. non porta la pistola, ma non è questo che lo qualifica e lo porta ad essere anche nel 2013 l’Istituzione più amata dai cittadini.
La nostra non vuole essere una polemica, tutt’altro, è un invito alle forze politiche parlamentari, al Governo, per riaprire una discussione non solo sulla legge degli incendi boschivi, ma sulle specificità dei Corpi dello Stato ridando al CFS una più qualificata professionalità dettata dai propri compiti Istituzionali che quotidianamente gli vengono depauperati da altri Corpi; se ciò avvenisse, siamo convinti che daremmo al Paese un servizio più professionale e qualificato come lo stesso Scipio ne auspica.