La Regione Lazio ha deliberato un contributo di 300 mila euro per l’acquisto di parrucche per i malati oncologici e l’istituzione di una Banca della Parrucca presso ogni Azienda sanitaria locale che, in collaborazione con le altre Asl e con il coinvolgimento degli Enti del terzo settore che operano per l’assistenza ai malati oncologici, le fornirà gratuitamente. A darne notizia l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali Alessandra Troncarelli e l’assessore alla Sanità e Integrazione sociosanitaria, Alessio D’Amato.
“La Regione Lazio – spiegano congiuntamente gli assessoriTroncarelli e D’Amato – si conferma al fianco dei malati oncologici. La perdita dei capelli è una conseguenza collaterale delle terapie oncologiche che, oltre a generare una sofferenza psicologica, comporta un costo per l’acquisto di una parrucca, non sempre sostenibile per la persona malata. Proprio le parrucche, quali ausili nelle fasi di recupero della qualità di vita, assumono un ruolo significativo nell’avvio del percorso di presa in carico delle pazienti, supportandole negli aspetti personali, interpersonali e relazionali. Questo provvedimento è il risultato di un lavoro di squadra per il quale vogliamo ringraziare in modo particolare la consigliera regionale Michela Di Biase, prima firmataria dell’emendamento”.
Possono accedere al contributo per l’acquisto delle parrucche tutte le donne residenti nel Lazio, affette da alopecia a seguito di terapia oncologica. Ai fini del conferimento del contributo regionale, le Asl emanano un avviso pubblico con scadenza il 31 luglio di ciascuna annualità. Esclusivamente per l’anno 2020, in considerazione delle particolari condizioni dovute all’emergenza epidemiologica legata al Covid-19 che potrebbero rendere difficoltosa la presentazione della documentazione necessaria alla richiesta del contributo, l’avviso scadrà il 30 settembre 2020. Per facilitare l’accesso, potranno presentare domanda di contributo anche coloro che abbiano col destinatario del contributo rapporti di parentela o affinità, entro il terzo grado, o di convivenza.