Movimprese II trimestre: 96 imprese in più, 21 aziende artigiane in meno

Aumenta il numero delle imprese italiane, ma la crescita rallenta il passo. Iscrizioni, cessazioni e tasso di incremento del tessuto imprenditoriale sono, infatti, in frenata nel secondo trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. Tra aprile e giugno le nuove imprese sono state 92.500 (contro le 98.500 di un anno fa), le cessazioni 56.700 (contro 60.400) e il saldo si è attestato a 35.800 imprese in più rispetto a marzo (nel 2016 erano 38.100).
A livello territoriale, tutte le regioni fanno segnare un saldo positivo di imprese, – e anche nel Reatino si registra un saldo positivo tra registrate e cessate di 96 imprese, per quanto il saldo delle imprese artigiane sia negativo di 21 unità – ma nessuna area migliora l’andamento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Tra i settori, quelli più dinamici tra aprile e giugno sono stati: servizi alle imprese (+8.153 unità nel trimestre), commercio (+6.872) e turismo (+5.659). Nota positiva, infine, per le imprese artigiane che continuano a migliorare – pur se lievemente – il proprio saldo trimestrale per il quarto anno consecutivo (+3.166 nel 2017).
E’ questa –  in estrema sintesi – la dinamica che emerge dalla lettura dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel __ trimestre 2017, diffusi da Unioncamere – InfoCamere.  Tutti i dati sono disponibili online all’indirizzo www.infocamere.it/movimprese.
“L’avanzata del tessuto imprenditoriale è un segnale incoraggiante, ma occorre accelerarne il cammino. La digitalizzazione è la via maestra da percorrere perché è uno straordinario moltiplicatore di esportazioni e di innovazione ” è il commento del presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Per questo le Camere di commercio stanno lavorando alla diffusione della cultura e dell’utilizzo delle tecnologie digitali anche attraverso la costituzione di 77 Punti Impresa Digitale (PID) all’interno del Piano nazionale Industria 4.0” .
“Evidenziamo un moderato ottimismo se non altro perché il dato reatino è in linea con quello nazionale nonostante lo svantaggio, vissuto dalla metà del nostro tessuto imprenditoriale, rappresentato dal trovarsi in un’area colpita pesantemente dal terremoto – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini – ma non sfugge la sofferenza che sta vivendo, a differenza di altre aree della penisola, del settore artigiano. A livello statistico rileviamo che la crescita sta interessando in particolare le imprese di capitali, ossia quelle maggiormente strutturate”.
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