Intervengo quale socio fondatore di Pro-Loco e come tanti altri cittadini, anche quale volontario per tutta una seri di eventi ludici culturali e ricreativi, con il solo scopo di promuovere il nostro territorio, avendo tra l’altro come amministratore ed esponente politico una sufficiente conoscenza delle problematiche che affliggono la nostra Provincia.
Per quanto di negativo sta succedendo per la nostra cara e amata Provincia di Rieti, ci mancava che le tradizionali sagre paesane,alla base del turismo enogastronomico, soprattutto nei mesi di luglio ed agosto fossero messe a rischio. Se non prevarrà il buon senso, prepariamoci ad una drastica riduzione delle presenze turistiche sul nostro territorio, con le prevedibili conseguenze negative per l’indotto economico e con buona pace dei ristoratori, che ne traggono indubbi vantaggi.
Le sagre oltre che a rappresentare una tradizione sono una fonte di finanziamento per altre iniziative culturali. In passato, pur nel rispetto della normativa, gli Enti deputati ai controlli, hanno usato pragmatismo, in considerazione che tali attività non rivestono fini di lucro, semmai in alcuni casi, occorrerebbe verificare proprio tale condizione.
Si è guardato alle norme essenziali, che vanno sicuramente rispettate, (igiene e sicurezza) “sorvolando” sulle altre norme più restrittive che, di fatto, impedirebbero il realizzarsi di tali manifestazioni. Norme ancora più restrittive sono in vigore per le attività commerciali, che se applicate sic et simpliciter farebbero chiudere anche il 70% degli esercizi. Gli stessi Enti, mancando di finanziamenti per mettersi “a norma” sono inadempienti, e allora cosa facciamo? Chiudiamo le scuole, gli ospedali, gli enti locali e dulcis in fundo la stessa ASL?
Un richiamo al buon senso è necessario, lo sviluppo socio economico della nostra Provincia passa anche per le sagre paesane. Per questo ho inteso interessare il Presidente Provinciale delle Pro-loco, che a giorni incontrerà l’ASL e le associazioni di categoria.