Un conclave di tre ore per riconfermare la fiducia del partito verso gli assessori. Non un parola sul ruolo svolto dalla Presidente rispetto alla quale, la nota del segretario nazionale del Pdl Alfano è di un freddezza impressionante. Il piano casa resta amputato, tutti gli assessori restano al loro posto.
Le accuse di ieri erano innocui petardi, la soluzione una confezione di tarallucci. Un governo morente decide di aprire, ora, un tavolo permanente per verificare, "con grande interesse”, le questioni del Lazio. E’ la conferma, semmai ce ne fosse bisogno e come denunciamo da 18 mesi , che fino ad oggi Berlusconi, il Pdl e il Governo hanno preferito concentrarsi sulle richieste della Lega Nord e che ne la Polverini ne il Pdl sono stati in grado di invertire questa tendenza.
Voleva essere una tragedia epica , un gesto politico forte, e invece si è rivelata una farsetta di modestissimo conio, finita con un "buffetto sulle guancie" e un "siete bravi". Vuol dire che la crisi continua e che il Lazio è e resta ostaggio delle guerre interne al Pdl, condannato ad un paralisi a tempo indeterminato. Forse sarebbe il caso che la Presidente spiegasse tutto cio al Consiglio regionale dove siedono, lo rammento a Lei e me stesso, consiglieri scelti ed eletti dai cittadini del Lazio e non dirigenti di un partito che sta mandando questa regione alla deriva.