L’indagine avviata dalla Procura della Repubblica su Ater Rieti è quasi un atto dovuto rispetto alla cattiva gestione dell’ente degli ultimi anni.
Non a caso il vertice aziendale è stato nominato da Marrazzo e dal Consiglio regionale uscente cosa che non poteva che determinare una gestione personalistica non finalizzata agli scopi istituzionali.
Le risorse dell’ente sono state destinate (spostate) prevalentemente per la gestione ordinaria interna e pochissimo per i bisogni dei cittadini che hanno necessità o utilizzano gli alloggi popolari.
Gli inquilini si sono viste aumentare le spese di manutenzione e condominiali ed è aumentato il contenzioso per il recupero di somme spesso non dovute.
Rimangono numerose le posizioni di coloro che potevano riscattare l’alloggio e che per lassismo dell’Ater, anche se già saldato l’importo, non sono messi in condizione di perfezionare l’atto di acquisto nonostante consulenze ad hoc.
Anche alla luce degli ultimi avvenimenti la Regione, anche se politicamente ‘azzoppata’, dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’ipotesi di giungere in tempi brevi al commissariamento dell’Ater di Rieti.
Non possiamo che sperare che la futura Giunta regionale determini anche un radicale cambiamento nella gestione di enti collegati, che, se ben gestiti, possono far sentire sul nostro territorio tutta la loro utilità per offrire una risposta al crescente disagio sociale.
