MESSAGGIO DEL VESCOVO DI RIETI PER APERTURA ANNO SCOLASTICO

Vescovo di Rieti

Carissimi giovani studenti, è già iniziato un nuovo anno scolastico con tutte le promesse e le difficoltà che comporta ogni nuovo inizio. Come ogni anno sento la necessità di rivolgermi a voi, come comunità di giovani studenti, ma anche come singoli: tutti e ciascuno; ognuno di voi con il suo bagaglio di esperienze e di aspirazioni.

Buon anno scolastico e buono studio a tutti! Mentre iniziavate le prime ore di lezione mi trovavo a Torino per la settimana sociale dei cattolici italiani che trattava della famiglia, speranza e futuro della società italiana. Parlare di famiglia e di famiglie significa anche parlare di scuola e di giovani e di tutte le problematiche che questi temi portano necessariamente con sé. La crisi di molte famiglie, che sono spezzate dalla disaffezione coniugale, quando non anche da una aperta conflittualità, si riversa spesso anche sui bambini e sui giovani, che si trovano a vivere un disagio emotivo, relazionale, psichico, ma anche pratico che li porta spesso a dare molto poco per lo studio e per la propria formazione professionale e più ancora per la propria vita.

Con queste poche righe intendo manifestare la mia stretta vicinanza a ciascuno di voi che si trovasse a vivere il disagio, e a volte il dramma, della separazione dei genitori. Ma allo stesso tempo mi sento di darvi il mio sincero incoraggiamento a lottare per il vostro futuro, per la vostra crescita, per le vostre aspirazioni. Vi invito anche ad amare sempre i vostri genitori, anche se vi fosse uno dei due che ritenete sia il responsabile della separazione o che vi sembra più distaccato e perfino duro. Spesso le varie situazioni della vita, della professione, delle famiglie di origine, possono portare la coppia a perdere quell’equilibrio, non più solido, che vi è stato nel passato e su cui aveva pensato di costruire il proprio progetto di vita.

Amate sempre i vostri genitori e se potete aiutateli a vivere in serenità i momenti dolorosi del distacco; se è possibile e vi sono le condizioni fateli riconciliare, perché possano ancora camminare insieme e insieme a voi! Accanto a questa preoccupazione che certamente sconvolge molti, ve ne è una che preoccupa tutti; prima di tutto voi, ma anche i vostri stessi genitori. La paura del futuro, la difficoltà di trovare un lavoro, la conseguente difficoltà di costruire una famiglia che abbia mezzi dignitosi per sussistere, sono diventati non più sfide, ma quasi spettri da cui fuggire. Certamente il futuro non si presenta facile e non lo sarà nei fatti concreti, ma da esso non possiamo fuggire, né gioverebbe farlo.

Quanto più sarete versatili nei lavori, nell’apprendimento, elastici e adattabili e quanto più sarete disposti al sacrificio, all’impegno, ad iniziare da poco, capaci di restare sereni, affabili, tanto più avrete opportunità, vi si apriranno vie impensate, vi si schiuderanno varchi e prospettive. Ve lo dico per incoraggiarvi e invitarvi a sognare, ma anche perché lo penso sinceramente e perché è l’insieme di ingredienti che può darvi la spinta ad osare e a crescere. Fuggire, affogare nell’alcol o nascondere nel fumo, soprattutto quello non consentito, o addirittura in sostanze altamente nocive le proprie paure e frustrazioni non serve, anzi peggiora la vita, annulla quei sogni per i quali vale la pena di restare sobri e con gli occhi bene aperti. Carissimi, confido nel vostro senso di responsabilità e nelle vostre potenzialità e ricchezze, intellettuali e interiori, per affrontare sfide nuove ed entusiasmanti. Ancora buon anno scolastico a voi, ai vostri insegnanti e alle vostre famiglie. Delio Lucarelli, Vescovo di Rieti