Ancora una volta ci troviamo a dover intervenire a cose fatte, senza che vi sia stata alcuna forma di partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano. La vicenda della mensa all’ex Manni è uguale a quella della Rieti-Torano o delle consulte cittadine solo annunciate e mai avviate, anche se la campagna elettorale “Mettici del tuo”, “Diventa sindaco”, prometteva un cambio di metodo proprio in questo senso”.
Con queste parole Anna Paola Pitotti, presidente del Movimento civico Rieti Virtuosa, è intervenuta ieri alla riunione svoltasi presso la Casa di riposo ex Manni a Campoloniano tra gli ospiti e gli operatori della struttura, il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, e l’assessore alle Politiche sociali, Stefania Mariantoni, sulla contestata esternalizzazione del servizio di mensa.
“La partecipazione non è un vezzo, un contentino che la gente chiede per sentirsi più importante e non dovete averne paura – ha aggiunto – ma è un aiuto importante per chi amministra, che permette di unire le esigenze di economicità della gestione, che è la molla che ha animato il Comune di Rieti nella revisione del servizio di mensa, con quelle sia di efficienza reale del servizio, sia di considerazione delle esigenze delle persone, che sono esseri umani in condizioni di fragilità, tutte cose che rischiano di scomparire andando a guardare i meri calcoli ragioneristici”.
“Se l’Amministrazione comunale avesse consultato prima la gente che vive ogni giorno all’interno della struttura, ospiti e operatori, avrebbe potuto gestire la cosa in maniera differente – prosegue – magari optando per un’ottimizzazione del servizio esistente, risparmiando ove possibile senza interrompere il rapporto umano che ora c’è con le operatrici e gli operatori attuali. Oppure, ancora, si sarebbe potuto intervenire sul testo del bando di gara, inserendo elementi che garantissero al servizio quell’elasticità necessaria a venire incontro alle esigenze degli ospiti, dal fatto di poter cucinare una minestrina fuori orario alla possibilità di servire in orari differenti i pasti. Sono tante le cose che sono emerse ieri in riunione e che avrebbero potuto migliorare il servizio e ora, se il bando di gara non verrà revocato, potremo solo sperare nel buon cuore dei vincitori dell’appalto”.