MELILLI SCRIVE AL COMMISSARIO EMERGENZA NOMADI PECORARO

Fabio Melilli, presidente della Provincia di Rieti

Di seguito il testo della lettera inviata,  il 1° febbraio scorso, dal presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, al commissario delegato per l’Emergenza nomadi, Giuseppe Pecoraro, e al prefetto di Rieti, Chiara Marolla, in risposta alla richiesta inoltrata il 27 gennaio dalla Prefettura di Rieti su richiesta del Commissario stesso di individuare, nel territorio della provincia di Rieti, un’area idonea ove poter realizzare un villaggio attrezzato per ospitare una comunità di nomadi di 150 persone: 

“Ho ricevuto dal Prefetto di Rieti una nota con la quale mi informa della Sua richiesta di reperire nel territorio della provincia  un’area ove poter realizzare un villaggio attrezzato per ospitare una comunità di nomadi.
Nella stessa nota si precisa che l’area dovrà avere un’estensione di 2 – 3 ettari, preferibilmente di proprietà pubblica, adatta ad accogliere circa 150 persone, di facile  accessibilità e, naturalmente, urbanizzata.

Le ho più volte rappresentato la avversione della comunità reatina ad ospitare un campo nomadi.
Non credo sia possibile che la Capitale risolva i suoi problemi scaricandoli sulla provincia di Rieti.
Le ho anche ricordato  che la nostra provincia è composta da piccoli Comuni, non in grado di gestire  la presenza di un campo; nè si può immaginare che esso possa essere collocato alle porte della città.

Lei sa che i Comuni della nostra provincia hanno gestito e gestiscono importanti progetti di accoglienza ed integrazione per rifugiati politici ed immigrati ed hanno sempre collaborato con il Ministero dell’Interno anche per dare risoluzione a situazioni di emergenza.

So che il progetto di dislocazione dei nomadi dalla Capitale andrà avanti nonostante le  resistenze delle comunità locali come è accaduto per Castelnuovo di Porto.

Per questo, l’unica via possibile, in grado di evitare seri problemi di ordine pubblico e di sicurezza sociale resta quella di costruire un progetto di accoglienza di famiglie rigorosamente selezionate, che possano trovare soluzioni abitative nei nostri comuni,  naturalmente a carico del Commissariato e con presenze al massimo di una famiglia nei centri più piccoli.

A tal fine ho favorito nelle  scorse settimane incontri in Prefettura con i Sindaci e Amministratori ricevendo disponibilità di massima ad alcune condizioni che dovranno essere declinate in una intesa precisa e dettagliata nei contenuti.
Il progetto dovrà trovare il consenso degli attori coinvolti e dovrà avere nella struttura commissariale e nelle prefetture i garanti della sua piena attuazione.

Resta la mia profonda contrarietà nei confronti di scelte che scaricano sui territori delle Province del Lazio i problemi di Roma e ciò è tanto più paradossale in una provincia come la nostra alla quale Roma non riconosce i  diritti su temi di grande rilevanza economica, come ad esempio la nota vicenda delle sorgenti Peschiera – Le Capore.

La nostra provincia resta una terra accogliente e lo ha dimostrato nel tempo. Un campo Nomadi, che assumerebbe la valenza di scelta permanente, è una ipotesi alla quale ci opporremmo con decisione.
Per evitare che il nostro no  determini uno scontro istituzionale dagli esiti non prevedibili , sento il dovere di contribuire alla soluzione del problema dando la disponibilità delle istituzioni locali reatine a collaborare fattivamente con Lei sulle strade indicate”.