La replica del deputato Fabio Melilli al comunicato del sindaco di Rieti Simone Petrangeli:
“Ho letto il comunicato del Sindaco Petrangeli e mi fa piacere notare il cambiamento del linguaggio. Sui temi mi sia consentito un pizzico di polemica.
Quando facevamo battaglie (molto solitarie) in difesa delle Province non mi ricordo ne’ le folle ne’ la mobilitazione agguerrita dei partiti. Ed evito di citare le forze economiche e quelle sociali. E se devo proprio essere sincero mi ricordo raccolte di firme per l’abolizione, in piazza Vittorio Emanuele sotto l’ingresso di Palazzo Dosi, di autorevoli esponenti della nostra maggioranza.
Sono orgoglioso di aver guidato le Province Italiane in quella battaglia. L’abbiamo persa e credo sia necessario guardare avanti.
Ed in merito ai deputati che avrebbero perso il contatto con il territorio, per quanto mi riguarda, ho avuto in passato l’impressione di essere considerato ingombrante piuttosto che assente ma non è questo il punto.
Il Governo ed il Parlamento hanno prodotto una legge che contiene numerose deleghe, tutte ancora da scrivere, disegnando un poderoso riordino della macchina pubblica.
È naturale che il riordino investa le realtà più piccole e non è un caso che nel passato tentammo di porre all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità dell’allargamento alla Sabina romana dei nostri confini. Anche in quel caso registrando più l’attenzione del Sindaco di Monterotondo che di molti attori locali.
Nei prossimi mesi il Ministro Madia ed il Sottosegretario Rughetti elaboreranno i decreti attuativi e lavoreremo tutti per disegnare un’amministrazione più snella e più vicina ai cittadini.
Condivideremo il Prefetto con Viterbo? Non mi pare un dramma. Stiamo andando verso l’unificazione degli uffici periferici dello Stato sui territori, uffici provinciali che nessuno oggi peraltro ha messo in discussione. Continueremo ad averli e continueremo ad avere gli uffici della Camera di Commercio. Non avremo più probabilmente un presidente, sette membri di giunta e ventidue consiglieri camerali. Anche qui non mi pare drammatico, anzi tutt’altro.
D’altronde le associazioni di categoria e molti sindacati hanno già fatto scelte tendenti alla regionalizzazione o alla razionalizzazione delle loro strutture e non mi pare si sia indebolita la loro forza di rappresentanza. L’Aci e il Pra saranno un’unico ufficio con un’unica banca dati. Verrebbe da dire: era ora, visto che sono decenni che se ne parla. E potrei continuare.
Ma il tema che va posto, sul quale ho cercato di stimolare il dibattito nei mesi passati e che abbiamo il dovere come classe dirigente di realizzare è un altro.
Cosa facciamo per irrobustire il nostro sistema? Abbiamo detto più volte che la scomparsa o l’indebolimento del ruolo dell’ente Provincia muta di fatto il ruolo del capoluogo. Quel ruolo non deriva più dalla sua certificazione normativa ed istituzionale ma va conquistato, giorno dopo giorno, con scelte nuove che, per quanto ci riguarda, investono il sistema dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, energia, banda larga, nuove tecnologie, servizi innovativi alle imprese).
La classe dirigente del capoluogo ha un compito grande: portare Rieti ad essere punto di riferimento per un’area persino più vasta della nostra provincia. Un ruolo che, a differenza del passato, dovrà conquistarsi. Non basta declamarlo.
Rieti può guidare la stagione della trasformazione istituzionale o subirla passivamente. Io ho il dovere di richiamare il Centrosinistra, che è forza di governo a tutti i livelli, alla necessità che si giochi la partita e non, come si rischia di fare, che si rimanga nel bordo campo della conservazione. O addirittura che si facciano scelte espressione di una visione tutta giocata dentro le mura cittadine. O lo facciamo noi o non lo fa nessuno.
Lasciamo alla destra il pettegolezzo e l’analisi approfondita delle polemiche Melilli – Petrangeli. Mi pare non vadano oltre. A noi spetta il compito di governare il cambiamento. Il PD ci sarà, vedremo gli altri.”