Ho letto su alcune testate giornalistiche il comunicato a firma di Costantino Renzi e Ruggero Curini, relativo alle candidature alle primarie del centro sinistra espressione del Partito democratico di Rieti, dal quale sembrerebbe che la candidatura di Annamaria Massimi è espressione della maggioranza del coordinamento cittadino del PD.
Tuttavia Renzi e Curini ricorderanno che il gruppo Dirigente del PD è stato consultato al fine di esprimersi sulle possibili candidature e che, i membri del coordinamento cittadino si erano così espressi: 21 per Franco Simeoni, 19 per Daniele Mitolo; 6 per Annamaria Massimi.
E’ pertanto riscontrabile che nella consultazione la Segretaria del PD ha raccolto consensi da un’ampia minoranza (solo 6 preferenze), tanto da farle dichiarare sul periodico “Frontiera” che non sarebbe mai stata Candidata visto che il gruppo Dirigente non l’aveva sostenuta.
Da cio’ si sarebbero dovute trarre le conseguenze così come ha fatto Daniele Mitolo alla luce delle dichiarazioni fatte dallo stesso relativamente alla mancata unitarietà del PD sul suo nome e il conseguente ritiro della disponibilità alla candidatura.
Se in politica vale la coerenza, Mitolo è espressione di tale importante valore, lo stesso non si puo’ dire per la Segretaria cittadina del PD , visto che alla luce dei risultati negativi della consultazione e delle dichiarazioni a mezzo stampa, di fatto oggi sia invece diventata, solo per somma di firme, la seconda candidatura del PD.
Credo che a Renzi e Curini, debba essere chiaro che nello sport, così come in politica, difficilmente chi è terzo in classifica possa diventare primo con la somma dei punti di chi è arrivato secondo. Infatti il candidato uscito ampiamente vincente dalla consultazione cittadina è Franco Simeoni, seppur di due sole lunghezze rispetto a Daniele Mitolo, ma di ben 15 rispetto ad Annamaria Massimi.
Pertanto a Renzi e Curini, ricordo che il PD così come deciso dal coordinamento cittadino alla luce delle consultazioni e come previsto dallo statuto, ha due candidature, delle quali una legittimata dalla consultazione e una dalla sola raccolta dell’insieme delle firme di dirigenti che invece nella consultazione si erano espressi su Daniele Mitolo, anziché sulla Massimi.
Forse se si credeva veramente nella candidatura di Annamaria Massimi, la stessa, da Renzi e Curini, andava sostenuta anche nella fase di consultazione e così non è stato, sarebbe curioso sapere quali argomentazioni politiche sostenibili possano giustificare tale repentino cambio di rotta, invece di giustificare ardite maggioranze scaturite da somme di insiemi diversi, ad esempio mele piu’ pere, che come sanno anche i bambini delle elementari non sono tra loro sommabili.