Marco Cossu: "La sinistra perde il pelo ma non il vizio"

“La sinistra perde il pelo ma non il vizio. Invece di accettare il confronto politico, anche a distanza, il segretario provinciale dedica tre quarti del proprio comunicato stampa per screditare l’avversario (LEGGI), cioè il sottoscritto, con un penoso tentativo di delegittimazione da cui traspare lo scarso spirito democratico che anima la sinistra. Prima di tutto una precisazione: non ho mai usato la parola “infedeli”.

La mia lettera aperta non è un’invettiva contro un partito, piuttosto un richiamo generale alla coerenza: nei confronti di un gruppo politico che si pone da sempre in antitesi alla Chiesa cattolica ma oggi la sfrutta per farci il congresso, come se a Rieti non ci fossero soluzioni alternative – Fratelli d’Italia un mese fa lo ha fatto nella sala dei Cordari – mentre al responsabile della parrocchia in causa recrimino di aver ceduto al relativismo, che è il tumore che sta uccidendo la civiltà europea. Mi aspettavo una replica ricca di contenuti, invece la sinistra reatina conferma di considerare la parrocchia alla stregua di un circolo ricreativo, una balera o un centro congressi; un’idea perfettamente in linea con la loro storia materialista ed anticlericale. La parrocchia è, invece, il punto di riferimento della comunità cattolica, la casa dei fedeli, un centro di evangelizzazione e di spiritualità. Le tante persone intervenute sui social network e sulla stampa locale per condividere la mia critica, testimoniano che ci troviamo di fronte ad una contraddizione palese che va risolta.

Mi piacerebbe che il parroco facesse un’intervista doppia a me e al segretario provinciale di Sinistra Italiana, in modo che le idee sui temi etici possano emergere chiaramente e vedere quali siano in linea con la dottrina cattolica. Bisogna scegliere da quale parte stare: “Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro; oppure sarà fedele all’uno e disprezzerà l’altro; voi non potete servire a Dio e a mammona”, ammonisce Gesù nel vangelo secondo Matteo.”

Marco Cossu