I passaggi obbligati si capiscono meglio se sono partecipati con la citta’. Così non è accaduto per la cessione delle quote Cariri a Banca Intesa da parte della Fondazione Varrone. Tale scelta comporta di fatto la scomparsa del marchio Cariri e sopratutto la vaghezza della prospettiva per la tenuta dei presidi territoriali della banca.
Di fatto è un ulteriore indebolimento del nostro tessuto economico. Le istituzioni devono attivarsi da subito per prevenire i rischi di questa operazione, perché è evidente a tutti che il peso del reatino nel sistema Banca Intesa rischia di essere prossimo allo zero.
La Fondazione rimpingua le casse sensibilmente, parrebbe poco sopra i trenta milioni di euro: trentadue e spicci. Sara’ il caso che, dato che la stessa rimane l’unica realtà in crescita nel nostro territorio, concentri i suoi sforzi totalmente a finalizzare la sua potenza economica per un contenimento sostanziale della crisi che attraversa la città. Le istituzioni e il nuovo Cda devono tendere a questo obiettivo.
Non è più il tempo delle pur lodevoli elargizioni a fini sociali o culturali. Ben vengano ma non bastano. La Fondazione deve essere messa al servizio, integralmente, di tutta la città.
