Nell’apertura di un pezzo sulle spese dei comuni italiani (Sergio Rizzo, Corriere economia 22 febbraio 2017) s’indica il comune di Rieti tra le pecore nere (39,5 per cento oltre i costi standard). Non poteva che essere così, giacché i dati si riferiscono al 2013, il primo della nuova amministrazione, insediatasi il 7 giugno dell’anno precedente.
Il primo file nella cartella “Rieti” del mio Mac porta la data del 10 giugno 2012, ore 18,55. Titolo: “Situazione della finanza comunale di Rieti”. Primo paragrafo: “Cosa abbiamo trovato”. Rileggere, dopo oltre quattro anni, quell’elenco di disastri amministrativi, che si allungherà nei mesi successivi con il procedere dell’azione di scavo, fino a raggiungere la cifra di 100 milioni di squilibrio, mi ha fatto sentire audace. Accettare l’incarico di assessore al bilancio in una situazione così deteriorata avrebbe potuto rivelarsi un insuccesso (oltre a presentare qualche rischio). Ma la fortuna arride agli audaci. Siamo riusciti a elaborare il piano di rientro e ottenere l’approvazione della Corte dei Conti. Non era per nulla scontato, come non lo erano (e qui, se si vuole, c’è stata la fortuna) i provvedimenti del governo che hanno consentito di pagare i debiti accumulati e spalmare la restituzione su un arco prima decennale, poi trentennale.
Poiché la memoria è corta, è bene ricordare alcuni dati: debiti fuori bilancio 9,9 milioni; utilizzo dello scoperto di tesoreria “a gradino” 13,4 milioni; disavanzo 20,0 milioni; fatture passive sospese in contabilità generale 50,1 milioni. Le aride cifre, pur preoccupanti, non rendono pienamente l’idea del disastro finanziario ereditato. L’ASM vantava, nei confronti del comune, un credito per 27,3 milioni; parte di questo era stato ceduto ad un factor senza onorare le rate di restituzione; somme vincolate erano usate sistematicamente per pagare spese correnti; per anni i proventi della TARSU erano stati utilizzati impropriamente; i consumi elettrici sistematicamente sottostimati per far quadrare artificiosamente il bilancio. E potrei continuare a lungo.
La scommessa è stata vinta. La giunta Petrangeli ha accettato la sfida e ha razionalizzato la finanza comunale, eliminando anche molti sprechi nella gestione dei servizi ai cittadini e migliorando l’offerta. Con un bilancio in ordine si possono investire le energie per favorire lo sviluppo, sfruttando le molte opportunità offerte dalla legislazione nazionale ed europea, anziché passare il tempo a trattare con i creditori. Si è cominciato a vedere in questo scorcio di consigliatura. E, secondo me, l’ho detto tante volte a Simone, nella prossima ci sarà il decollo. Rieti ha i fondamentali per scalare i primi posti delle classifiche nazionali.
Marcello Degni