“Purtroppo veniamo a conoscenza dell’ennesima tragedia, l’ennesimo gesto insano, l’ennesimo suicidio che avviene tra gli uomini delle Forze Armate e delle Forze dell’ordine, nel silenzio e nell’indifferenza totale delle lstituzioni e degli Stati Maggiori di tutte le forze armate.
ln data 24 ottobre, si toglie la vita con un colpo di Pistola, un Brigadiere Capo dell’Arma dei Carabinieri, 50 anni, un servitore dello Stato, un Padre di Famiglia, una persona per bene che ha scelto di servire lo Stato, di servire il Cittadino.
E’ il quattordicesimo militare Arma che dall’inizio dell’Anno si toglie la vita, il 46″ episodio tra Forze Armate e Forze dell’Ordine.
Più volte, come rappresentanti delle parti sociali, come portatori di interessi collettivi, come associazione che si occupa di tutelare il benessere , i diritti e la sicurezza del personale, abbiamo rappresentato al nostro Comando Generale, alla Direzione Sanità di predisporre delle visite periodiche atte ad individuare il malessere, il disagio, la depressione, magari con ciò si riesce a salvare una o più vite umane e non è poco. Da tali richieste, non abbiamo ottenuto risposte, ma paradossalmente vi è una circolare emanata che demanda ai Comandanti di Reparto di segnalare eventuali criticità, ovvero si rimette tutto nelle mani di un Comandante che non ha alcuna competenza in Materia, ne di natura psicologica, neurologica o psichiatrica.
Abbiamo chiesto altresì di non abbandonare il collega in difficoltà, collocandolo in Convalescenza ma di farlo sentire attivo e utile, impiegandolo, anche privo della Pistola d’Ordinanza, in contesti amministrativo/burocratici non operativi, curandolo con opportune terapie. Nell’assordante silenzio di queste morti, il Comando Generale, come annunciato dal Comandante Generale Nistri, si prepara a riscrivere il regolamento interno, per sanzionare le esposizioni ai social, si può essere d’accordo su ciò se tali condotte poste in essere sulle piattaforme sociali ledono, creano disdoro e nocumento alla Benemerita ma voglio ricordare ai nostri vertici, che
ogni legge, ogni regolamento, ogni manuale di diritto deve essere ispirato e rispecchiare la Costituzione, ovvero l’art. 21 (principio della libertà di manifestazione del pensiero tra l’altro il codice di ordinamento militare approvato ne! 2010, all’472, prevede che i militari possano manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti di interesse militare o di servizi per i quali deve essere ottenuta un’autorizzazione.
Mi chiedo: forse è meglio lasciare perdere di imporre certe limitazioni, con palesi dubbi di incostituzionalità e pensare ad istituire una commissione interna al Comando Generale che tratti il tema dolente dei suicidi? Credo proprio di sì. La politica, perchè non istituisce una commissione mirata alla problematica? Attendo/iamo ancora una risposta.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri, oltre ad una tutela legale con avvocati convenzionati e apposito pool, offre un servizio territoriale Regionale e provinciale dl assistenza psicologica con strutture e professionisti convenzionati, chi ha bisogno non esiti a rivolgersi ai dirigenti sindacali presenti sul territorio.”
Gianluca Mancini, segretario Nuovo Sindacato Carabinieri