Mancato patrocinio Lazio Pride, “Rieti in Comune” scrive al sindaco Cicchetti

“Signor Sindaco,
con amarezza leggiamo le riflessioni che l’hanno condotta a negare il patrocinio del Comune di Rieti al Lazio Pride.

Le sue parole, allineate alle battaglie ideologiche dei partiti e della classe politica di cui fa parte, rappresentano una strategia politica tristemente diffusa nel nostro paese: far leva sulla neutralità e tolleranza (non giudico le persone, le rispetto per quello che sono ) per poi invitare, non troppo velatamente, al segreto (in breve sintesi, non ho niente contro gli omosessuali ma non capisco perché debbano farlo sapere a tutti).

Il suo è l’atteggiamento di un privilegiato: chi detiene privilegi non ne percepisce il peso e la forza. Può essere chi vuole essere, può costruirsi percorsi per quello che sente, senza alcun ostacolo. Spesso si é inconsapevoli della propria posizione di privilegio e così si considera la parità (di genere, di orientamento sessuale, di razza) un tema altro da sé; qualcosa che, come si evince dalla sua lettera, addirittura, infastidisce. Una carnevalata, un’ostentazione. In questo modo contribuisce a voler tenere ai margini e a nascondere un pezzo di mondo. Un pezzo che oggi è la comunità LGBT+, domani un’ altra minoranza, diversa da lei, che infastidisce perché vuole trovare il suo spazio, vuole esserci e essere considerata. E vuole anche essere vista. Perché esiste.

Ma lei ha idea di cosa voglia dire essere un adolescente, un ragazzo o una ragazza con un diverso orientamento sessuale in una città come la nostra? Ha idea di cosa voglia dire doversi nascondere agli sguardi, ai giudizi di una città dove messaggi come il suo non fanno che aumentare il sentirsi diversi? Vuol dire nascondersi in una stretta cerchia di persone e amicizie, vuol dire non essere mai del tutto sereno a essere come si è, sentire che la città nella quale sei non consideri nemmeno la tua presenza. Vuol dire non avere voce. Il Lazio Pride e il festival Convergenze e Diffrazioni, organizzato grazie a Arci Rieti e Arcigay Rieti che non potevano scegliere città migliore per far ascoltare la voce di chi voce non ha.

Assegnare il patrocinio a una manifestazione come il LazioPride sarebbe stato un giusto segnale di apertura per questa città sempre più incartata e chiusa su se stessa e lei avrebbe dimostrato di essere il sindaco di tutta la nostra comunità e non solo della parte nella quale meglio si riconosce. Nel frattempo saremmo felici di vedere lei o qualcuno della sua giunta ad ascoltare i dibattiti di questi giorni: potrete non trovarvi d’accordo, ma sicuramente potrete comprendere meglio una fetta di città che invece esiste, anche a Rieti”.

Per il gruppo di Rieti in Comune:
Rosella Volpicelli
Valeria Natali
Giovanni Ludovisi
On. Alessandro Fusacchia