L’amatriciana, la pasta più famosa al mondo, celebra la sua storia e lo ha fatto partendo dal riconoscimento comunale di un Marchio De.Co. che ne certifica il legame storico con il territorio amatriciano, oltre che un rigoroso disciplinare di produzione che tutela la ricetta originale.
E proprio a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo 2015, il più grande evento mondiale sull’alimentazione, dove la città di Amatrice sarà presente con ben tre prodotti selezionati dalla Regione Lazio, arriva una notizia che non solo ci inorgoglisce ma conferma il valore e la dedizione che questa Amministrazione ha posto nella valorizzazione dei prodotti e dei piatti tipici del nostro territorio.
E’ pervenuta dall’Arsial, Agenzia della regione Lazio per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura, la proposta di farsi promotore, come capofila, per il percorso di riconoscimento comunitario STG (Specialità Tradizionale Garantita) per la salsa all’amatriciana, riconoscimento sino ad oggi ottenuto solo dalla Pizza napoletana.
Ci scrive il Presidente dell’Arsial: “A seguito del caso mediatico esploso sulla salsa all’amatriciana che ha visto il coinvolgimento dello chef Carlo Cracco, della vostra Amministrazione comunale, e l’intervento del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti l’Arsial potrebbe proporsi capofila per il percorso di riconoscimento comunitario STG intraprendere questo percorso di riconoscimento avrebbe una doppia valenza tutelare la ricetta storica nei confronti delle grandi marche e della produzione di sughi pronti ma anche valorizzare gli ingredienti tradizionali locali”.
L’amatriciana dunque come strumento di divulgazione del gusto italiano e della ricchezza agroalimentare che dai suoi prodotti trae origine, e per Amatrice ciò rappresenta una vittoria dall’alto valore simbolico.
L’Amatriciana dunque come la Pizza napoletana, che ad oggi è l’unico prodotto italiano a cui è stato riconosciuto il marchio comunitario STG, le cui peculiarità dipendono da una composizione tradizionale del prodotto, una ricetta tipica o un metodo di produzione tradizionale che assumono dimensioni sempre più importanti per la difesa dello straordinario valore delle eccellenze dell’agroalimentare italiano frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili.
Allora possiamo ben dire che Amatrice fa le cose per bene e che il valore della tradizione è un bene sempre da difendere e da accrescere perché caratterizza l’emblema, la storia, la sedimentazione culturale della nostra comunità.
“Un sentito ringraziamento da parte mia e della comunità amatriciana va all’Arsial e alla Regione Lazio – dichiara il Sindaco Sergio Pirozzi – che ancora una volta hanno dimostrato una grande attenzione al nostro territorio e al patrimonio dei prodotti tradizionali d’eccellenza. Con il loro sostegno si può andare lontano”.