Lotta agli incendi boschivi, bilancio dei Carabinieri Forestale del Reatino

La vigilanza e repressione nella lotta agli incendi boschivi sono state la priorità nell’attività dei Carabinieri Forestale in servizio nella Provincia di Rieti durante il periodo di massimo rischio, compreso tra il 15 giugno ed il 15 ottobre. La stagione estiva è iniziata e si è protratta con temperature al di sopra della media, toccando e superando spesso picchi di 40°C, provocando un abbassamento del grado di umidità della vegetazione e del terreno e predisponendo, in tal modo, i boschi ad una maggiore vulnerabilità nei confronti del fuoco. I Carabinieri Forestale sono intervenuti in più di 50 eventi incendiari, con una superficie bruciata stimata in circa 130 ettari di bosco, di cui 25 ettari ricadenti nella Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia. Uomini e mezzi militari sono stati potenziati e dispiegati nei punti più a rischio e di maggiore pregio forestale per il monitoraggio e la tutela del patrimonio naturalistico paesaggistico.

L’attività investigativa posta in essere dai Reparti del Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti, con l’impiego di militari esperti nel “Metodo delle Evidenze Fisiche” (MEF), con cui è possibile ricostruire l’evoluzione di un incendio boschivo, identificandone il punto di insorgenza e la causa scatenante, ha permesso di deferire all’Autorità Giudiziaria 6 soggetti (di cui 4 per il reato di incendio doloso e 2 di incendio colposo), effettuare 3 perquisizioni domiciliari e 5 sequestri penali di inneschi. Fondamentali le verifiche effettuate dalla specialità Forestale dell’Arma al fine di prevenire l’insorgenza degli incendi, con più di 800 controlli sul territorio e l’accertamento di violazioni connesse ad accensione di fuochi in periodi di divieto per un importo totale di quasi 3.000 Euro.

Le principali cause degli incendi boschivi sono risultate riconducibili a dolo, nei casi di rinnovo del manto erboso per il pascolo, ritorsioni contro la P.A. o privati, atti di vandalismo, oppure a colpa, allorquando si è trattato di attività antropiche caratterizzate da negligenza, imprudenza ed imperizia quali quelle compiute da agricoltori che perdurano nella pratica dell’abbruciamento dei residui vegetali in periodo non consentito, fuochi incontrollati dovuti ad attività ludico ricreative, mozziconi di sigaretta lanciati ancora accesi e fuochi d’artificio. Fondamentali si sono rivelate le campagne di sensibilizzazione promosse dai Carabinieri Forestale e la maggiore informazione dei cittadini che hanno fatto crescere la collaborazione con le istituzioni nel contrasto al fenomeno degli incendi boschivi.