Lo svolgimento della fase post-elettorale che ha visto il completamento degli assetti regionali e che è stato definito “il completamento del puzzle” è solo una primo tempo di quello che i cittadini si aspettano per il cambiamento della nostra regione e dell’Italia. In questi giorni emerge con chiarezza il fatto che finalmente Rieti ha una rappresentanza piena in grado di mettere in obiettivo annosi problemi lasciati marcire e che hanno penalizzato questo territorio su vari settori strategici.
Il PD ha piena consapevolezza che assume un compito gravoso peraltro reso ancor più complicato dall’attuale congiuntura economica, ma assicura che non si sottrarrà dalla necessità di affrontare con decisione i problemi che possono essere racchiusi in tre filoni: lavoro e crisi industriale, reti, e aree interne.
Val la pena sottolineare, a favore dei più distratti, che i rappresentanti eletti del PD non emergono da processi oscuri, ma in applicazione di una legge elettorale, che deve essere cambiata, ma che tale resta fino a quando il Parlamento non vi proceda.
In più i candidati del PD, quelli che vengono definiti cooptati, contrariamente agli altri, si sono sottoposti al vaglio di un processo di preselezione, le primarie, che hanno coinvolto in provincia di Rieti svariate migliaia di cittadini. Ingenerosa oltre che ingiusta nei confronti dei cittadini che hanno partecipato alle primarie appare ogni definizione che non tenga conto di ciò.
Però il puzzle evocato in queste ore non è per niente completato.
Infatti il Parlamento eletto ha la possibilità di affrontare molte situazioni (riforma delle istituzioni e della politica, rilancio dell’economia, conflitto d’interessi, legge elettorale, riforma della giustizia) che in questi ultimi dieci anni non sono stati affrontati perchè mai iscritti nell’agenda berlusconiana.
Il M5S, solo mettendo a disposizione la propria consistente forza parlamentare per il raggiungimento di questi obiettivi potrà dire aver assolto al mandato di cambiamento che i cittadini hanno fatto arrivare con nettezza. Se invece deciderà di stare nell’ombra nascondendosi dietro a incomprensibili pregiudizi si dovrà sapere che il cambiamento sbandierato nelle piazze viene riposto nel momento di assumere decisioni nelle sedi proprie.
Per questo auspichiamo che il M5S di Rieti, facendosi interprete di quel forte messaggio di cambiamento, che tanti nostri e loro elettori chiedono, faccia sentire la sua voce nel senso dell’avvio della legislatura parlamentare consentendo cosi di mettere in agenda sia i grandi che i piccoli problemi.
Di questo non potrà che giovarsi anche Rieti, che come ha avuto modo di ricordare, oggi ha una qualificata e nutrita rappresentanza. E solo così si potrà dire di aver fatto in pieno la propria parte. Ce lo chiede l’Italia e non noi che siamo poca cosa.