LODOVISI: IRRISPETTOSE LE AFFERMAZIONI DEL PRESIDENTE POLVERINI

Lodovisi, responsabile provinciale ANCI
C’è solo da sperare che le affermazioni,diffuse in queste ore, offensive nei confronti del cittadini di Rieti, non siano frutto del pensiero del presidente della Regione e quindi dettate dalla calura.
Per questo, attendiamo – dichiara Lodovisi – da chi ricopre contemporaneamente i ruoli di presidente della Regione Lazio, di assessore alla salute e di commissario straordinario per il riordino del sistema sanitario regionale, una nota di scuse o precisazione. Non per noi che nulla contiamo, ma per tutti i malati e per tutti i familiari che, in questi due anni, per curarsi, si sono visti costretti a sopportare costi aggiuntivi ai bilanci familiari per viaggi, spese di permanenza e stress per andare ad ingolfare le strutture romane ovvero a traslocare in altre regioni dove peraltro hanno potuto riscontrare con i propri occhi strutture idonee ben organizzate con tempi di attesa contenuti, rispetto per i malati e sistemi regionali che non alimentano voragini di debito al pari di quello diretto in prima persona dalla signora presidente.
Questi cittadini, i quali hanno il diritto di un sistema sanitario organizzato in maniera appropriata nel proprio territorio, meritano rispetto e per questo non vanno offesi. Rieti è già oggi ben al di sotto del rapporto di 3,7 posti letto per 1000 abitanti, limite abbassato dal recente decreto sul riordino della spesa – e questo alla Polverini dovrebbe essere noto; non serve altro per dimostrare senza ombra di dubbio che questa comunità vanta crediti storici nei confronti del sistema sanitario regionale. Che non ha un posto letto privato accreditato dal SSR e solo recentemente ha ottenuto qualche misero posto di riabilitazione post acuzie.
Altro che polveroni e procurato allarme, la Regione dovrà attendersi, – conclude il coordinatore provinciale PD -se continua questo stato di cose, una denuncia per interruzione di pubblico servizio ed una class action dei cittadini di Rieti per gli sperperi che si stanno perpetrando, al di là di proclami, in altri territori tra consulenze inappropriate e accreditamenti a strutture che cumulano debito e sono fonte di nuove imposte e soprattasse; uno spread che i reatini non meritano.