A Rieti lo si conosce principalmente per i suoi manicaretti, che prepara sempre con estrema cura e in quantità abbondanti.
Eppure, Felice Rufini non esprime la sua arte solo dietro ai fornelli, ma anche in laboratorio, attraverso le sue sculture. «Non so se mi sento più che o scultore, in entrambi casi conta la fantasia, e io sono certamente un creativo».
Opere in legno o pietra, essenziali, piene di armonia ed equilibrio, di forza espressiva che Felice ricava “assecondando” le peculiarità della materia prima: «Quando inizio un nuovo lavoro parto dal disegno. Già dalla pietra che trovo intuisco la forma che nasconde. Segno i tratti principali sul blocco e inizio ad inciderlo con gli utensili. E rimuovendo gli strati di pietra mi accorgo di ostacoli al progetto, magari una venatura o il buco lasciato da un insetto».
In questo periodo alcune tra le sue più rappresentative sculture in marmo di travertino hanno trovato tre prestigiose collocazioni, a Villa Lysis, dimora storica del Conte Fersen sulla splendida isola di Capri, al Luxury Villa Excelsior e al Centro Culturale Emporium. «Con l’isola di Capri è stato un incontro del tutto casuale, un arricchimento reciproco che mi ha portato a donare quest’opera, credo sia particolarmente adatta per il silenzio e la bellezza dell’isola, i miei aironi sono pensati per rendere leggera la pesantezza della pietra».
La mostra dell’artista reatino si intitola “Pensieri in Metamorfosi”, ed ha ottenuto il patrocinio della Città di Capri, con soddisfazione dell’’assessore alla cultura Caterina Mansi che commenta così l’iniziativa: «Accogliamo con vero piacere l’esposizione delle originali opere dello scultore Felice Rufini, che ha voluto fare dono alla Città di Capri di quella più imponente, intitolata “Aironi”. Le opere hanno trovato la loro giusta collocazione nei viali della splendida Villa Lysis, dove si integrano in perfetta armonia con la natura circostante, assecondando il senso dell’estro artistico dell’autore che scolpisce la pietra donandogli curve e linee che rappresentano, in definitiva, lo scorrere della vita».
La passione di Felice Rufini per la scultura inizia negli anni ‘80 «realizzai per caso la decorazione di un camino in pietra e da lì mi resi conto che mi piaceva scavare la materia, così ho sperimentato il legno, e recentemente anche il ferro e l’alluminio».
Una passione tenuta per sé fino a pochi anni fa: «a un certo punto della mia vita ho iniziato a capire di essere pronto per esporre la mia ricerca al pubblico, sono uscito dal mio guscio per condividere le mie creazioni con altre persone che non fossero amici o familiari».
Dal 2016 ad oggi, quando Felice Rufini ha iniziato ad esporre le sue opere, sono già molti i consensi riscossi in varie parti d’Italia, da Orvieto a Spoleto, a Firenze, ora nella meravigliosa isola del golfo di Napoli e prossimamente a Milano.
FONTE: FRONTIERA