“A seguito dell’incontro avuto ieri presso la Direzione nel corso del quale il Direttore Generale, Rodolfo Gianani, ha annunciato l’impossibilità a mantenere tutti i servizi sanitari attivi all’ospedale De Lellis, in mancanza di deroghe alle assunzioni, Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Rsu, non possono che condividere il documento che l’Azienda ha presentato e che sarà inviato alla Regione Lazio.
La drammatica carenza di personale nella Asl reatina, rimarcata dai sindacati in diverse occasioni, sta compromettendo l’erogazione dei servizi sanitari tanto da far ipotizzare all’Azienda la chiusura di reparti ospedalieri. Si tratta di un’azione che vedrà la nostra ferma opposizione, con ogni mezzo e contro chiunque voglia perseguirla. Il mondo sindacale reatino è intenzionato a risvegliare i rappresentanti di questo territorio che dovranno dimostrare di meritare la fiducia di questa comunità.
Per sopravvivere il nostro ospedale ha tassativamente bisogno delle deroghe previste dai Decreti commissariali, deroghe che solo a questa azienda non sono state concesse ormai da tre anni. Il nostro impegno sarà affinché questo urlo verso la Regione Lazio non rimanga inascoltato: consigliere, assessore, onorevoli, sindaco, non possiamo credere che cinque deroghe, per salvare un reparto, peraltro nel rispetto delle possibilità del Piano di Rientro, non possano essere concesse. Non vogliamo pensare di avere rappresentanti così politicamente ininfluenti da non poter chiedere un minimo di attenzione, per Rieti e per i cittadini, che avrebbero tutti i motivi per reagire allo scippo del diritto alla Salute. Troppe volte siamo stati presi in giro, ora basta. Tutto questo è vergognoso e umiliante. Non vogliamo più elemosinare i diritti. Presidente Zingaretti, non possiamo più aspettare. La invitiamo a leggere i documenti inviati e si accorgerà di quanti diritti anche lei ci sta negando”.
Alle Segreterie.Regionali chiediamo di avviare un urgente confronto e l’apertura di un tavolo regionale per rappresentare le chiare problematiche della nostra sanità.