Lettera di un amico a Peppe Agabiti

Di seguito la lettera di Giuseppe Caiazza al suo caro amico Peppe Agabiti, prematuramente ed improvvisamente scomparso a 59 anni: “Quando incontravi Peppe avevi sempre l’impressione di avere davanti la persona più buona del mondo. I suoi occhi si illuminavano e ti abbracciava con un sorriso: Vero! La sua disponibilità non conosceva un confine, era smisurata. Generoso ed attento era sempre pronto a mettersi a disposizione: lo faceva per amicizia piena di quell’affetto, spontaneo e puro, che lui ti regalava da quando lo iniziavi a conoscere. quando lo incontravo sempre gli chiedevo, per scherzo (ma neanche tanto) ‘Pè mi devi raccontare quando te sei incazzato l’ultima volta?’ Lui ogni volta rideva e, a bassa voce: “Essù Pè, mi chiedi sempre la stessa cosa…l’hai preso il caffè?”. Sono certo, come tutti quelli che l’hanno anche soltanto sfiorato, che Peppe era l’amico, e per molti lo è stato, che tutti sognamo: un uomo educato, rispettoso, leale, giusto…che se lo chiami c’è sempre. E, per me, continuerà ad esserci! Da oggi crederò solo che sia partito per uno dei suoi viaggi. Ciao Pè!”