Sono trascorsi già troppi mesi dalla chiusura definitiva della Biglietteria della Stazione di Rieti e l’Utente smarrito è ancora in cerca di un ferroviere in divisa che le dà una giusta informazione.
Anche se con il tempo la tecnologia ha creato nuovi scenari lavorativi portando anche a dette chiusure che servono solo a rifinire al meglio i budget societari, la Gente ancora vuole la presenza di personale ferroviario, ora invece si trova sperduta e a volte sola dentro questo vecchio e malinconico edificio pieno di stanze in disuso.
La stazione di "Rieti", a servizio del capoluogo , è una delle più importanti della linea Terni – Sulmona; è punto di partenza e d’arrivo per numerosi pendolari dalla conca reatina, da Terni e dall’Aquila. Attualmente la stazione costituisce un nodo di scambio ferro-gomma poiché all’esterno è presente il capolinea dei bus Cotral che servono l’intera provincia e collegano il capoluogo sabino a Roma (strano ma vero, unico caso in cui è il treno a rivestire il ruolo di adduttore verso una linea bus quando dovrebbe essere il contrario) e diverse autolinee urbane.
Inoltre la posizione in pieno centro storico, lungo una delle arterie principali della città, ne favorisce l’utilizzo e di fatti l’utenza è abbastanza numerosa pur trattandosi di una linea secondaria. L’impianto svolge oggi solo servizio passeggeri mentre in passato era presente anche un vivace traffico merci, come testimoniano le dimensioni di tutto rispetto dell’ex scalo merci. Il fabbricato viaggiatori presenta delle dimensioni di tutto rispetto, e al suo interno è presente una biglietteria definitivamente chiusa dal luglio del 2009 ed un bar; la sala d’attesa è stata da poco restaurata e salta subito all’occhio la volta ad arco, in linea con lo stile architettonico dei più antichi edifici medievali del centro città. In questo momento il traffico passeggeri conta più di 40 treni in transito nei giorni feriali, dei quali circa metà raggiunge Terni e l’altra metà raggiunge Antrodoco e L’Aquila.
Dal dicembre 2006 è stato velocizzato il primo treno mattutino per Terni in modo tale da predisporre una comoda coincidenza presso la stazione di Terni per i numerosi pendolari diretti a Roma, lo stesso meccanismo avviene con l’ultima corsa serale da Terni verso Antrodoco, poco prima delle 20:00.
Nei giorni ferali, la stazione vede solo treni in transito, mentre nei giorni festivi è capolinea di una coppia di treni mattutini da e per Terni. Il ruolo di capolinea fu assunto a seguito dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che distrussero buona parte della linea, lasciando percorribile il solo tratto Rieti – Antrodoco, su cui rimase in esercizio una sola coppia di treni (sempre sotto i bombardamenti cadde un ferroviere presso la stazione reatina, alla cui memoria è stata apposta una targa sul muro del primo binario). Le condizioni di pulizia sono piuttosto accettabili, anche se non mancano segni di vandalismi (grafici soprattutto).
Da giugno 2008, il tratto Terni-L’Aquila viene esercitato dalla Ferrovia Centrale Umbra, per conto di Trenitalia. Da dicembre 2008 (21 anni dopo la soppressione della “Freccia del Gran Sasso” L’Aquila – Roma), Rieti può nuovamente beneficiare di un collegamento diretto con Roma (dal lunedì al venerdì), con partenza intorno alle 7.27 del mattino e arrivo alla stazione di Roma Tiburtina verso le 9.17, con fermate a Terni e Orte, anche se non è stato istituito un suo corrispondente serale. Altra novità riguarda i collegamenti diretti con Perugia Sant’Anna, sempre curati da FCU, con un tempo di percorrenza di poco superiore alle 2 ore.
Quindi, dopo letto dettagli importanti con tutto il potenziale carico di lavoro, anche se la città è forse fuori o meglio ha difficoltà a entrare in alcuni schemi economici nazionali/internazionali, la Stazione ha comunque una cultura storica non indifferente inaugurata il 28 ottobre del 1883.
Ora abbandonare a se quest’enorme edificio che con l’ultima chiusura della Biglietteria ha causato solo enormi disagi agli Utenti, trascurare un eventuale processo di riqualificazione, lascia la città di Rieti e la Provincia sempre più isolati e distanti da tutti gli scenari di una eventuale ricostruzione e ripresa economica. La crisi internazionale che ha coinvolto anche la nostra Città e soprattutto la Provincia incrementando cosi la già drammatica situazione di disoccupazione che in parte già esisteva, (vedi l’attuale nucleo industriale), e che ora sta diventando inaccettabile e soprattutto irreversibile.
Qualche Imprenditore ha avuto la capita, la voglia, il coraggio e soldi per cambiare il proprio sistema lavorativo adattandosi ai nuovi “vizi” economici potenziando “certezza lavorativa” e “continuazione salariare” al Lavoratore senza alcuna “rottura lavorativa” . Ma purtroppo c’è sempre il punto debole dell’anello che non riesce.
Noi come Uil Trasporti di Rieti – Segr. Prov.le sosteniamo, che le forze sociali tutte, insieme a quelle politiche debbano lavorare affinché questo territorio non muoia del tutto, avendo come unico obiettivo “il futuro dei giovani” quindi: più lavoro, più sanità, più trasporti, più scuola, più crescita industriale, migliori condizioni di vita quindi ricrescita demografica e conseguente ricrescita della Città e della Provincia.