Nella stagione teatrale 2009/10, La Bottega del Teatro non presenterà alcuno spettacolo al Teatro Flavio Vespasiano o alla Sala ASI. Siamo partiti anche da un invito alla riflessione rivolto a tutti i gruppi dell’assessore Formichetti, quello cioè di migliorare gli standard qualitativi proposti dai gruppi locali, ma noi veniamo ancora da un po’ più lontano e se ne capiranno le ragioni in seguito.
Il nostro gruppo è una ONLUS, quindi associazione senza fini di lucro, i nostri incassi, infatti, hanno il solo fine di sostenere il gruppo in tutte le spese che incontra, affitto, varie, riallestimenti ed opere di beneficienza. Orbene per questi motivi all’interno del nostro bilancio non si trovano i fondi per esibirci al Teatro Flavio Vespasiano che ammontano a 1500,00 € per ogni sera di spettacolo, cifra che, a certuni gruppi reatini, pare addirittura irrisoria.
Dal nostro punto di vista, l’eventuale gratuità del Teatro o uno sconto che auspicheremmo tangibile sui costi che il Comune esige, figurerebbero entrambi come un sostegno all’attività del gruppo che in qualche modo cerca di mantenere viva la nostra lingua. Già lingua, perché il dialetto è una lingua, ci sono espressioni anche oggi presenti ed intraducibili in italiano, ma pur si evolve insieme ai cittadini che la parlano e che vedono negli episodi da noi rappresentati, episodi del loro vissuto quotidiano, così come all’epoca in cui scriveva Mariani o ancor prima di lui Mattei la lingua era e doveva essere quella del loro tempo.
Ci si dirà che non è possibile, i gruppi sono diventati tantissimi a Rieti.
Noi non chiediamo soldi, chiediamo solo uno spazio da frequentare secondo i canoni della sicurezza imposti dalla Legge e richiesti dal Comune in una Città dove esiste il solo Teatro Flavio Vespasiano per questo scopo, se non al Flavio dove?
Da chi vengono fatte le scelte delle opere nel cartellone della stagione Teatrale del Comune? Quegli stessi selezionatori facciano analoghe scelte, che dovranno essere anche coraggiose, indubbiamente, sulle compagnie locali. Scelte praticando i metodi preferiti non ultimo, il più banale: Visionare gli spettacoli d’ogni singola compagnia e valutarne la qualità generale.
Noi siamo ed eravamo pronti ad affrontare il giudizio, eppure non abbiamo avuto mai l’onore ed il piacere d’ospitare ai nostri spettacoli assessori o chi per loro, chissà se altri gruppi avranno avuto tale onore? Eppure si è generalizzato affermando che la qualità è scadente, ma la qualità di chi? Comprendiamo che ci vuole forza e forse un po’ più di coraggio a giudicare ed esprimersi senza poi il timore di essere sottoposti a critica, o magari affrontare il prossimo giudizio elettorale, ma ne scaturirebbe una selezione giusta, severa, eguale per tutti però e……l’auspicata qualità che “sarà la sola a potersi esibire”.
La vita è fatta anche di piccole cose e tra queste, anche dal poco costoso “teatro dialettale”, e non solo di grandi e roboanti eventi dai quali purtroppo i più sono esclusi per questioni di censo. Rispetto assoluto all’impegno dell’Amministrazione Comunale di Rieti che tende ad arricchire il nome della nostra città presso un pubblico più ampio di quello locale. Il nostro gruppo si sente non “ultimo ma postremo” di fronte al pubblico impegno, pur tuttavia porterà la sua capacità in luoghi accessibili ai più praticando i soliti prezzi. Siamo pronti per una nuova avventura e presto saremo presenti al nostro amatissimo ed affezionato pubblico con una nuova commedia, e saremo presenti sul territorio anche con altre repliche e con un corso di dizione aperto a quanti vorranno frequentarlo.
Torneremo anche alla dialettale con un nuovo lavoro, speriamo di autori reatini se ne troveremo nell’esiguo campionario presente, sia per qualità, ma soprattutto per volontà di cedere i lavori, altrimenti torneremo a traslare nel vernacolo lavori d’autori “limitrofi” al nostro territorio e facilmente adattabili per situazioni proposte al “modus vivendi” della nostra città.