“Sono rimasto basito e profondamente amareggiato nel prendere atto e visione dello striscione firmato “C.U.R. ‘97”, apposto nello Stadio Centro d’Italia, Manlio Scopigno avente per oggetto la mia persona e prontamente rimosso dal personale della Digos della Questura di Rieti.
Anche recentemente, dai medesimi soggetti, mi sono stati indirizzati epiteti attribuiti a connotazioni di natura politica ed offese considerate reato nell’ordinamento giuridico italiano.
Ritengo che i recenti episodi abbiano leso non solo la mia persona ma l’intero staff societario amarantoceleste ed i giocatori tutti e, circostanza ancor più grave, vadano a svilire un progetto di rilancio calcistico per la città di Rieti realizzato con impegno e sacrificio, nella fattispecie, denigrando il sottoscritto che, da sempre, crede nei valori dello sport tra i quali la solidarietà ed il rispetto per le persone, virtù che, con rammarico, non riscontro trasferiti in altri contesti di vita.
Per i motivi sopra esposti e in considerazione del reiterarsi di questi episodi, mi rifiuto di soprassedere rispetto ai recenti spiacevoli eventi conferendo, in data odierna, mandato al mio legale per il deposito di querela presso la locale Autorità Giudiziaria al fine di tutelare, nelle sedi competenti ed opportune, non soltanto la mia persona ma, primariamente, l’onore, l’immagine ed il decoro della società ASD Città di Rieti 1936, anche avverso qualsivoglia post pubblicato sui social offensivo della mia persona e della predetta Associazione sportiva, ricordando che, al contrario di quanto ricevo, il sottoscritto non ha mai offeso nessuno”.
Così in una nota il DG del Città di Rieti, Marzio Leoncini