Le soluzioni si trovano confrontandosi, non minacciando dei ragazzi!

Sta montando in questi giorni una campagna nei confronti dei giovani skaters accusati di deturpare le piazze Mazzini e Oberdan nonché di fare incursioni in qualsiasi ora del giorno e della notte disturbando i residenti nelle vie adiacenti le due piazze.
“Non sono un praticante di questo sport – sostiene il consigliere comunale delegato alle Politiche Giovanili Gabriele Bizzoca – ma, mi sembra un pò difficile che possa essere praticato di notte con seri rischi personali. Ma ormai la polemica è in atto e qualcuno, forte del consenso della stampa, è arrivato ad azioni personali nei confronti dei giovani skaters con atti di vandalismo (macchine rigate) e minacce anonime lasciate in bella vista. Si possono ascoltare le ragioni di tutti e si può discutere di tutto ma una cosa non si può accettare: le minacce”.
“Pertanto – continua Bizzoca – mi sento di esprimere la mia vicinanza e solidarietà ai due ragazzi minacciati.  Di fronte a queste intimidazioni da parte di qualche paladino dell’ordine e alla campagna di stampa tesa a criminalizzare gli skaters, provo a difenderne le ragioni. Che io sappia, la circolazione con skateboard sui marciapiedi non è vietata dal Codice della Strada, bensì da un Regolamento Comunale di Polizia Urbana. Regolamento che fece discutere parecchio quando fu approvato poiché, vietando la circolazione nelle aree pubbliche dei cosiddetti “acceleratori di velocità” (pattini, skateboards, rollerblades, ecc), disincentiva l’uso di mezzi non inquinanti.  Si cercò di compensare tale divieto attraverso la costruzione di una piccola zona per gli skateboard all’interno del Parco di via Liberato Di Benedetto; spazio che però, per diverse cause, non risponde nemmeno lontanamente alle esigenze dei giovani sportivi. E così i ragazzi si sono riversati in Piazza Mazzini, le cui strutture architettoniche rispondono perfettamente alle loro necessità, scatenando però l’ira dei residenti”.
“Fatte queste premesse “storiche” – conclude Bizzoca – credo innanzitutto che i problemi tra le parti non si risolvono con gli scontri o i divieti, né tantomeno con le minacce, ma creando un’alternativa valida che non renda più necessario l’utilizzo delle suddette piazze.  E con questo intento incontreremo gli skaters, che non sono dei terroristi ma dei semplici ragazzi, ne ascolteremo le ragioni e le necessità e, attraverso questo confronto, troveremo una soluzione che possa garantire loro uno spazio idoneo senza entrare più in conflitto con le esigenze altrui”.