In una ampia dichiarazione rilasciata alla agenzia Adnkronos Giuseppe D’Aprile (Segretario generale della Uil Scuola Rua) ha elencato le rivendicazioni sindacali per il 2025 che sarà anche l’anno del rinnovo contrattuale 2022/2024 per il quale servono risposte sia economiche che normative per tutto il personale della scuola ed un miglioramento di diversi istituti giuridici del precedente contratto non sottoscritto dalla UIL Scuola Rua. Per D’Aprile serve un sostanziale stanziamento economico finalizzato al recupero del potere d’acquisto eroso dalla inflazione, la detassazione degli aumenti contrattuali ed un rafforzamento degli organi collegiali e delle relazioni sindacali.
Per D’Aprile la scuola deve essere estrapolata dai vincoli di bilancio, vanno istituiti capitoli di spesa in cui far confluire le risorse destinate agli aumenti retributivi. Gli stipendi del personale della scuola, che sono tra i più bassi in Europa, devono essere adeguati per restituire dignità economica e sociale a chi ogni giorno fa funzionare la scuola. Nella dichiarazione di D’Aprile c’è stato spazio anche per il precariato che in dieci anni è raddoppiato ed occorre l’assunzione in ruolo di tutti gli idonei dei concorsi precedenti e di quelli in atto nonché la trasformazione di tutti i posti dell’organico di fatto in quello di diritto.
Per il personale Ata, la Uil Scuola Rua continua a rivendicare la proroga dell’organico aggiuntivo PNRR, un piano straordinario di immissioni in ruolo ed un ampliamento dell’organico che non può più essere calcolato su vecchi parametri. Ridurre il numero degli alunni per classe per una didattica di qualità dovrebbe rappresentare una delle priorità per il prossimo anno scolastico. E’ una delle raccomandazioni dell’Europa. Se da un lato in finanziaria per quest’anno è stato accantonato il taglio dei posti del personale Ata, dall’altro resta il problema dei docenti, perché la Manovra 2025 prevede una riduzione di 5.660 cattedre per una scelta inaccettabile ed in netto contrasto con le esigenze del sistema scolastico. Il calo delle nascite dovrebbe, invece, essere una opportunità e non una penalizzazione. Si tratta di interventi necessari per garantire una istruzione di qualità e sostenere il lavoro di tutto il personale scolastico.
Da una dichiarazione di Giuseppe D’Aprile(Segretario generale della Uil Scuola Rua) rilasciata all’Adnkronos, reperibile per intero su htpps/uilscuola.it