Le associazioni CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO LAZIO NORD, e FEDERLAZIO si oppongono fermamente all’ipotesi di aumento delle tariffe dell’acqua recentemente appreso dagli organi di stampa. Tale provvedimento rischia di gravare ulteriormente sulle imprese, già alle prese con uno scenario economico connotato da crescente incertezza.
Le associazioni ritengono inaccettabile che l’acqua, bene essenziale e diritto universale, diventi oggetto di rincari che non tengono conto delle condizioni socio-economiche del tessuto economico provinciale.
“Riteniamo che il prospettato aumento delle tariffe sia stato deciso senza un’adeguata consultazione delle parti interessate e senza trasparenza sui criteri utilizzati per giustificare tale incremento. Imprese e cittadini meritano di conoscere le ragioni poste a fondamento del prospettato aumento e se esistono alternative più eque per finanziare la gestione del servizio idrico,” affermano i portavoce delle associazioni.
Le predette associazioni propongono:
- l’istituzione di un tavolo di confronto con appresentanti di tutte le associazioni datoriali, dei cittadini e dell’ente gestore;
- maggiore trasparenza nella gestione delle risorse idriche e nella pianificazione delle spese.