Lazio, Schiboni: “Progetto su bambini trans e gender creative sconcertante e fuorviante”

FOTO: Profilo FB assessore Schiboni

“Da assessore al Lavoro, all’Istruzione e alla Formazione della Regione Lazio, da medico e da genitore posso solo esprimere sconcerto rispetto all’iniziativa, supportata dal Comitato etico dell’Università Roma Tre e in programma sabato 28 settembre, della realizzazione di un laboratorio “Bambin* trans e gender creative”, secondo quanto contenuto nella locandina si propone come un progetto di ricerca con strumenti ludico-creativo “per ascoltare e accogliere le storie di bambin* e ragazz* (dai 5 ai 14 anni) condotto da ricercator* della comunità e da un’insegnante montessoriana”. Una posizione la mia, che non ha nulla a che fare con la discriminazione sessuale, ma nasce dalla ferma volontà di tutelare i bambini e la loro crescita fuori da condizionamenti”. Lo ha dichiarato l’assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni.

«Parlare a bimbi così piccoli, che non hanno ancora percezione della sessualità, non hanno ancora maturato una coscienza critica rispetto a tali temi, non si pongono neanche il quesito sulla propria identità, significa non rispettare la loro crescita e il loro sviluppo naturale qualsiasi sia l’orientamento sessuale che in età adulta decideranno di seguire. In tale contesto, apprezzo la decisione del ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, di dare mandato agli uffici del ministero di contattare l’Università Roma Tre allo scopo di acquisire, in tempi rapidi, informazioni sul laboratorio e di verificare se il progetto corrisponda ai requisiti previsti dal bando che ha consentito all’Università di accedere a fondi pubblici», ha spiegato l’assessore della Regione Lazio.

«Il nostro compito è favorire la consapevolezza della parità tra i sessi e della pari dignità di tutte le persone. Andare oltre significa compromettere la libera e naturale crescita dei bambini che hanno il diritto di decidere e scegliere la propria identità, il proprio orientamento senza condizionamento alcuno. In queste ore sto effettuando tutti gli approfondimenti del caso ed ho avuto modo di sentire anche la Garante Infanzia e Adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni, la quale ha preso contatti con il Rettore dell’Università, al fine di acquisire maggiori informazioni sulle attività che si svolgeranno con i minori d’età», ha concluso l’assessore Giuseppe Schiboni.

“Sarà mia cura approfondire il target, nonché la mission, di questo progetto” – ha commentato la Garante Infanzia e Adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni.