Presentata l’indagine regionale di sieroprevalenza nella Regione Lazio con avvio 11 maggio 2020 e con destinatari:
Operatori Sanitari, compresi medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, farmacisti e operatori di strutture private accreditate e/o autorizzate e di servizi esternalizzati, operatori RSA (oltre 100 mila operatori).
Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Esercito Strade Sicure, Guardia Costiera, Polizia Penitenziaria (oltre 60 mila operatori).
Onere dell’indagine a carico del Servizio Sanitario Regionale con adesione individuale e volontaria (consenso informato). Sistema informativo per il tracciamento del percorso di indagine tramite Codice Fiscale. Coordinamento e monitoraggio a cura di Spallanzani/SERESMI (Servizio regionale sorveglianza malattie infettive) con supporto di Aziende/Enti
Sarà un’indagine importante nella ricerca e valutazione epidemiologica della circolazione virale nella popolazione regionale.
In particolare sullo stato di diffusione del virus in popolazioni a rischio come quella di operatori entrati a contatto con pazienti sospetti o affetti. L’indagine non attribuisce in alcun modo una “patente di immunità” ma può consentire, in presenza di anticorpi (IgG / IgM), la rilevazione dell’incontro con il virus e, quindi, la successiva esigenza di effettuare il test molecolare.
Va quindi prestata particolare attenzione nella comunicazione dei risultati ai lavoratori ribadendo:
la necessità del costante corretto utilizzo dei DPI
la stretta osservanza delle misure di prevenzione e controllo dell’infezione da SARS‐COV‐2
Regione Lazio