Ritel, Alcatel, Solsonica, Schneider: pochi ma significativi nomi per richiamare la drammatica situazione di centinaia di famiglie reatine che hanno visto sconvolta la propria vita dalla perdita del lavoro o che vivono proprio in questi mesi uno stato di apprensione continua a causa dell’incertezza sulla sorte dell’azienda nella quale operano.
L’elenco, ormai smisurato, di attività che hanno chiuso o che stanno vivendo momenti di estrema difficoltà è ben noto a tutti. Cosi come ormai evidente è l’atteggiamento che si percepisce nei cittadini, specie i più giovani, di triste rassegnazione, che a volte conduce anche all’abbandono di queste terre per ricercare o almeno sperare in qualcosa di migliore. Una spirale di disoccupazione, rassegnazione ed impoverimento economico del territorio che deve essere spezzata a tutti i costi ed è bene che la ripresa dell’attività istituzionale dopo il periodo estivo sia stata avviata proprio con incontri e tavoli dedicati al tema del lavoro.
Ma le parole non bastano più. E forse neanche i tavoli di confronto, nonostante siano inevitabili. Strumenti per immaginare un rilancio di Rieti ce ne sono, pochi ma ce ne sono, almeno per tamponare la situazione drammatica che viviamo. E’ il caso dell’accordo di programma tra Regione Lazio e Ministero dello Sviluppo Economico. Lo scorso 18 settembre si è concluso il periodo istruttorio delle manifestazioni di interesse presentate dai privati per investire sul nostro territorio. Sono stati impiegati circa sei mesi (troppi) per giungere alla conclusione di questa fase preliminare ma ora andranno definiti i bandi e solo poi, infine, si otterranno i finanziamenti. E’ evidente quindi che il percorso è ancora lungo ma le tappe devono essere bruciate. Bisogna accelerare, fare pressione ai massimi livelli istituzionali: la priorità è ottenere subito una data vera, certa e ravvicinata per la firma dell’accordo di programma tra Regione e Mise. In recenti incontri le istituzioni locali hanno riferito delle rassicurazioni arrivate dalla Pisana sulla disponibilità di 5 milioni di euro per l’accordo mentre il Ministero dovrebbe garantirne 15 di milioni.
Noi crediamo che, vista la drammaticità occupazionale e le condizioni generali del reatino, i nostri rappresentanti (gli onorevoli Melilli e Pastorelli, l’assessore regionale Refrigeri, il consigliere regionale Mitolo) dovrebbero avere il coraggio di fare almeno un tentativo finalizzato ad ottenere un ampliamento delle risorse annunciate. Riteniamo, soprattutto, che gli stessi referenti politici debbano pretendere da Regione e Ministero una road map dettagliata e messa nero su bianco, con le date esatte per la pubblicazione dei bandi rivolti agli investitori e per i successivi passaggi finalizzati all’effettiva erogazione dei finanziamenti. L’ossigeno per il reatino sta terminando.
Oltre alle tante aziende già chiuse, altre purtroppo stanno arrivando al punto di non ritorno e la possibilità di sopravvivere non è più questione di mesi ma, ahimè, a volte di settimane se non di giorni. Occorre fare presto dunque. E fare di più! E’ un appello che la nostra associazione, insieme a tanti reatini, rivolge a tutti i rappresentanti istituzionali del nostro territorio. Rieti ha bisogno di ottenere qualcosa dai vostri ruoli di responsabilità ricoperti a vari livelli di governo ma la nostra città ha anche bisogno della vostra presenza, anche fisica.
Non sottovalutate l’importanza del contatto con le persone, con i loro bisogni e le loro esigenze, con i drammi quotidiani delle nostre comunità ma anche con le note positive che si possono cogliere nei nostri concittadini. Anche la presenza, le parole ed il confronto possono rappresentare segnali di fondamentale importanza in un momento drammatico come quello che siamo costretti a vivere. Fatevi vedere dai cittadini, vivete la città con le sue luci e le sue ombre. E poi trasferite tutto questo nella vostra attività istituzionale, facendovi sentire nei luoghi dove si decidono le sorti di un territorio e, possibilmente, FATE PRESTO nel portare a casa risultati!”.